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Come scegliere un tappeto persiano

L'arte di annodare i tappeti a mano nasce, con ogni probabilità, in Asia centrale qualche migliaio di anni fa. Inizialmente i nomadi di queste terre cercarono di rispondere alla necessità di qualcosa che li proteggesse contro il freddo dell'inverno. Tutto il materiale utilizzato sia per la trama che per ordito e vello derivavano dalle loro greggi di capre e pecore. I telai più semplici, che potevano facilmente esser piegati per trasportarli durante il trasferimento ad altro campo, erano composti

di Redazione

09 maggio 2012

Particolare antico tappeto Pazyryk

Storia del tappeto persiano

L'arte di annodare i tappeti a mano nasce, con ogni probabilità, in Asia centrale qualche migliaio di anni fa. Inizialmente i nomadi di queste terre cercarono di rispondere alla necessità di qualcosa che li proteggesse contro il freddo dell'inverno. Tutto il materiale utilizzato sia per la trama che per ordito e vello derivavano dalle loro greggi di capre e pecore. I telai più semplici, che potevano facilmente esser piegati per trasportarli durante il trasferimento ad altro campo, erano composti da due barre in legno fissate al pavimento in mezzo a cui veniva teso l'ordito. I disegni rappresentati su questi primi tappeti erano figure stilizzate oppure forme geometriche. Siccome i tappeti annodati a mano erano creati utilizzando materiali deperibili, i ritrovamenti di pezzi antichi sono davvero rarissimi. Tra i più datati ritrovamenti, nel '47 il tappeto Pazyryk, caratterizzato da circa 360.000 nodi al metro quadro, fu reperito in Siberia all'interno di un blocco di ghiaccio dove era rimasto congelato. E' possibile oggi ammirarlo presso il Museo dell'Hermitage a San Pietroburgo. La vera e propria arte della tessitura, va però fatta risalire al 1500 circa, quando sotto i regnanti di India e Persia, nacquero le cosiddette tessitorie di corte. Allo stesso periodo risale infatti il più famoso e bel tappeto al mondo ovvero l'Ardebil, che presenta una densità di nodi di circa 518.000 per mq., ora in mostra al Victoria Albert Museum di Londra. Anche questo sembra esser stato annodato in Persia. Fu ceduto nel 1800 per far fronte ai costi di ristrutturazione della moschea di Ardebil. Un altro capolavoro di tessitura è rappresentato dal tappeto di Marby, tessuto in Turchia e facente parte della collezione dello Statens Historiska Museet di Stoccolma.

Stile e origini geografiche

Generalmente i tappeti annodati a mano prendono il nome dalla zona geografica in cui vengono realizzati oppure dal gruppo etnico che li crea. Per molti occidentali, il termine "tappeto orientale" rappresenta un sinonimo del tappeto persiano. Ciò non è vero, ma l'errore è scusabile se si pensa all'impatto che l'annodatura dei tappeti persiani ha avuto ovunque.Quasi tutti i disegni e i colori classici presentano delle caratteristiche da cui è possibile risalire con precisione alla zona in cui è stato fatto il tappeto. Solo recentemente, in India, si è cominciato a copiare lo stile persiano dando vita, ad esempio all' indo gabbeh. Gli stili più noti restano comunque: persiano, pakistano, indiano, turco, afghano, turkmeno, baluchi, caucasico, tibetano, cinese, nordafricano ed europeo. Tra tutti, la maggior influenza sulla produzione, è quella dei persiani che si suddividono anche in stili diversi tra loro.

Tipologie di tappeti persiani

A seconda della zona di produzione, i tappeti orientali si distinguono in 3 categorie: tappeti nomadi, tappeti rurali e tappeti di manifattura urbana, o "da atelier". I primi vengono realizzati ancora dalle tribù di nomadi ancora presenti in oriente (anche se stanno iniziando a diventare sempre più sedentarie). Quando annodano i tappeti i nomadi non utilizzano nessun modello originale bensì vanno a memoria. Ultimamente però si sta perdendo la loro caratteristica principale e i motivi non sono più belli come quelli passati. L'aspetto di un tappeto nomade è molto variabile. Alcuni sono caratterizzati da motivi decisamente semplici, come ad esempio i tappeti Gabbeh, altri hanno motivi decisamente elaborati o figurativi come i Ghashghai. I tappeti rurali vengono annodati nelle case di campagna persiane e hanno la caratteristica di essere rustici e semplici da riconoscere facendoli risalire al villaggio di origine, ad esempio Nahavand, Tuiserkan o Malayer. Infine, i tappeti di manifattura urbana o "da atelier" vengono prodotti all'interno di veri e propri centri o atelier specializzati nella produzione di tappeti di varie misure, In questo caso l'annodatura del tappeto avviene in modo più ordinato rispetto al modo in cui viene effettuata per i tappeti nomadi o rurali. Nell'atelier gli annodatori sono dipendenti, seguono un motivo disegnato su carta millimetrata e i telai resistenti e robusti per produrre anche tappeti di dimensioni generose. Molte volte più di un annodatore lavora allo stesso tappeto. In questo tipo di tappeto, le irregolarità che caratterizzano i tappeti nomadi o rurali, non vengono accettate e costituiscono quindi difetto.

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