Norme

Classi catastali

Le classi catastali individuano le caratteristiche di un immobile, che sia adibito ad abitazione o utilizzato per scopi produttivi; tali classi vengono individuate dall'Agenzia per il Territorio.

di Redazione

12 giugno 2015

Categorie catastali

Categorie catastali

Il catasto italiano censisce tutti gli immobili ed i terreni presenti sul suolo italiano che possano garantire una qualsivoglia rendita, di qualsiasi tipo; nel momento in cui un immobile viene denunciato al catasto, viene individuata una categoria di appartenenza della costruzione, che ne indica la tipologia e anche la destinazione d'uso. Entro 30 giorni dalla fine dei lavori di una costruzione edile o di una ristrutturazione, il proprietario o il responsabile dei lavori devono per legge presentare una dettagliata denuncia al catasto, che da quel momento opererà per attribuire l'immobile ad una delle diverse classi catastali; queste categorie sono indicate con lettere maiuscole, a partire dalla categoria A che indica le abitazioni, per continuare con B dove trovano spazio Scuole, Prigioni ed altre strutture statali, C per Negozi, Laboratori, Magazzini, Stalle; D: Immobili a destinazione speciale, come alberghi e opifici; E: immobili a destinazione particolare, come ponti o Chiese; F: entità urbane; T: terreni agricoli.

Classi catastali degli immobil

La categoria catastale individua solo a grandi linee quale sia la tipologia di un edificio, mentre ne delinea precisamente quale sia la destinazione d'uso. Per meglio specificare la destinazione d'uso e la tipologia di immobile, alcune categorie sono ulteriormente suddivise in classi; queste classi sono indicate da un numero crescente, e ad ogni numero corrisponde una particolare tipologia di immobile. Ad esempio nel caso della categoria A, abitazioni, la classe 1 indica le abitazioni signorili, mentre la classe 6 indica le abitazioni a fini rurali. Per ogni categoria sono presenti molte classi, anche più di 10, per poter precisare senza alcun dubbio il tipo di abitazione che viene censita. Nel momento in cui alla vostra abitazione viene attribuita una particolare categoria ed una particolare classe, da tale sigla dipenderà il valore catastale dell'immobile, e conseguentemente verranno calcolate tasse e tributi, dovuti allo Stato e ai Comuni.

Attribuzione della classe catastale

Nel momento in cui il proprietario di un immobile, o il responsabile dei lavori, si rivolgono all'Agenzia per il territorio per effettuare la denuncia di nuova costruzione, o di ristrutturazione, il catasto comincia l'iter per l'attribuzione della categoria e della classe catastale. Inizialmente si individua la destinazione d'uso dell'immobile, cioè se verrà utilizzato come abitazione, ufficio, negozio, scuola, etc. Per l'attribuzione della classe la questione si fa più spinosa, in quanto è necessario tenere conto di molte caratteristiche dell'immobile in questione. In linea generale il catasto è tenuto ad attribuire una delle classi catastali considerando la qualità di costruzione dell'immobile: ovvero metratura, qualità delle finiture, dimensioni delle stanze, altezza dei locali, presenza di pertinenze di vario tipo (come piscina, giardino, garage). Inoltre si deve tenere conto della zona del Comune in cui viene inserito l'immobile e della classe degli immobili circostanti, delle finiture dell'immobile o dell'unità abitativa che si sta considerando; si considerano anche la vicinanza ai servizi, e la generale qualità del territorio in cui l'unità viene inserita.

La destinazione d'uso

La destinazione d'uso di un immobile ne indica l'utilizzo che se ne può fare, e tale dato deve venire indicato al catasto, al momento dell'accatastamento dell'immobile stesso. In Italia il piano regolatore di ogni singolo comune indica la destinazione d'uso degli immobili costruiti in una data zona; ad esempio sul Piano regolatore sono indicate le aree produttive, dove non è possibile costruire abitazioni, e viceversa. Risulta possibile modificare la destinazione d'uso di un immobile già presente sul territorio, o in costruzione, ma è necessario che il Piano Regolatore consenta tale modifica; se ad esempio si vuole trasformare il piano terra di una abitazione in Ufficio, è necessario che il Comune preveda la possibilità di costruire un Ufficio in quella particolare zona; se così non è, tale cambio di destinazione d'uso viene negato. La destinazione d'uso degli edifici è evidenziata anche nelle norme costruttive degli stessi: per costruire una abitazione è necessario seguire una normativa diversa rispetto a quando si costruisce una struttura produttiva.

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