Norme

Le barriere architettoniche

Le barriere architettoniche: scopriamo insieme cosa sono e come si possono eliminare, per una progettazione corretta e consapevole

di Redazione

26 giugno 2013

disabilità

Non solo barriere fisiche

Ogni volte che andiamo in giro, ci troviamo piccole scomodità come scendere un gradino, dover fare una rampa di scale, non vedere all’istante il cambio del semaforo da rosso a verde e tante altre. Per noi piccole scomodità e scocciature che spesso passano inosservate essendo abili nel superarle, ma per chi questa possibilità non ce l’ha sono un vero ostacolo insormontabile. I disabili, infatti, andando in giro trovano una marea di barriere architettoniche che rende loro, spesso, la vita insostenibile. Questo è frutto della cattiva progettazione e dell’egoismo di chi pensa solamente a se stesso, probabilmente perché in salute, e senza problemi che lo facciano fermare a riflettere sulle proprie azioni. Dotare un marciapiede di una piccola rampa invece che di un alto scalino, può essere una buona soluzione ai problemi di molte persone, nello specifico dei disabili ma non solo: anche gli anziani e i bimbi nel passeggino possono trovare maggiore facilità nel deambulare, con questi piccoli accorgimenti, utili e fondamentali.

Normative sulle barriere architettoniche

Abbiamo dovuto fare una legge che norma le barriere architettoniche per integrare la persona diversamente abile. Sarebbe bastato il buon senso a normare la costruzione e la progettazione! La legge 104 rende chiare le relative delucidazioni in ambito abbattimento barriere architettoniche. Il D.M. 236/89, attuativo della Legge in questione, è però molto più preciso nell'identificazione di termini e concetti: parliamo di accessibilità, di visitabilità e di adattabilità indicando la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di accedere e fruire degli spazi pubblici o privati che siano. Tre i concetti: • Accessibilità: possibilità di raggiungere un edificio o unità distinte e di entrarvi agevolmente all’interno per utilizzare spazi e attrezzature in sicurezza ed autonomia; • Visitabilità: possibilità di accedere a spazi di relazione e almeno un servizio igienico, come gli spazi di soggiorno o pranzo, di alloggio privato, o quelli del luogo di lavoro, come quelli di servizio e incontro. La persona deve poter accedere anche se in maniera limitata a tutti gli spazi della struttura, consentendole ogni tipo di relazione fondamentale; • Adattabilità: possibilità di adattare nel tempo lo spazio già costruito, modificandolo intervenendo senza costi troppo elevati per renderlo agevole, fruibile da chiunque, rendendolo accessibile senza modificare la struttura portante né gli impianti comuni.

Un mondo per tutti

La disabilità e le barriere architettoniche non riguardano solamente chi è su una carrozzella e chi non è in grado di camminare da solo. Sono diversi e molti i tipi di disabilità, come ad esempio per i non vedenti, una barriera architettonica è la mancanza di segnalazione acustica ai semafori, nei pressi di apertura e chiusura porte, o altro. In foto: la metropolitana di Valencia, attrezzata per diversi tipi di disabilità

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