Oggettistica

Ceramica Raku

Origini della ceramica Raku, la secolare tradizione giapponese e le recenti applicazioni al design, per manufatti realizzati attraverso tecniche e lavorazioni ceramiche dai colori e dai motivi unici.

di Redazione

04 dicembre 2014

La tecnica Raku

La tecnica Raku

La tecnica Raku rappresenta la tradizione ceramica prodotta in Giappone, diffusasi a partire dal XVI secolo, di recente viene assorbita dall'Occidente e plasmata secondo la creatività di artigiani e ceramisti. Le ceramiche sono composte da argille resistenti che vengono infornate in cottura per due volte, gli smalti vitrei sapientemente spennellati garantiscono effetti decorativi unici anche nei colori. In pratica la tecnica Raku, attraverso la seconda cottura dell'oggetto ceramico, crea i motivi metallici e madreperlati che caratterizzano i preziosi manufatti. La mancanza totale o quasi, di ossigeno all'interno del forno permette la reazione chimica dei diversi ossidi, utilizzati per ottenere differenti cromie. Lo sbalzo termico e il contatto con l'ossigeno temprano la ceramica, definendo i motivi decorativi. A differenza di altre diverse tipologie di ceramiche, la tecnica Raku si caratterizza per la produzione di prodotti sempre diversi ed irripetibili. Disegni e superfici naturali uniche per impreziosire la propria casa con la ceramica Raku.

Cottura Raku

La metodologia della lavorazione per la ceramica Raku è composta da alcuni importanti passaggi da tenere in considerazione. Dopo che il pezzo in argilla è stato modellato ed essiccato, è pronto per la prima infornata denominata anche biscottatura. L'oggetto dovrà essere riportato a temperatura ambiente in maniera graduale e lenta per non creare fessure o crepe di alcun tipo. A questo punto si passa alla fase della cosiddetta cottura Raku o seconda cottura, effettuata in un apposito forno a campana o a pozzetto. La temperatura deve arrivare intorno ai 950-1000 °C per potere infornare l'oggetto in ceramica. L'estrazione avviene quando la superficie risulta lucida, attraverso apposite pinze il pezzo è posto a contatto con l'aria oppure direttamente immerso nell'acqua. I caratteristici elementi decorativi e colorati della ceramica vengono a crearsi durante la seconda cottura, in base alla quantità di ossigeno rimasta all'interno del forno. Il repentino sbalzo termico imprime ai colori ossidati, quelle sfumature così particolari e uniche delle ceramiche Raku.

La storia del Raku

La tradizione giapponese indica due diverse teorie sull'origine delle ceramiche Raku, una è legata al maestro di cerimonie Rikyu, l'altra si collega al maestro ceramista Chojiro. I complementi prodotti sono oggetti realizzati per la cerimonia del the, un importante momento della vita quotidiana giapponese e fortemente legato alla filosofia Zen. La tecnica ceramica si basa sul principio di cottura ad alte temperature, gli oggetti posti all'interno del forno vengono estratti ancora incandescenti, l'impatto con la differente temperatura e con l'ossigeno garantiscono l'impressione di motivi decorativi e colori dettati dagli elementi chimici degli ossidi utilizzati. L'arte ceramica Raku raccoglie la conoscenza dei materiali e le sperimentazioni di varie tecniche. Giunta recentemente in Occidente, la ceramica Raku si è diffusa grazie ai lavori di Bernard Leach, insegnante ceramista americano. Ha sperimentato nel tempo diverse tipologie innovative di oggetti ceramici, realizzati con la tecnica Raku. In epoca contemporanea i prodotti Raku sono conosciuti e prodotti in tutto il mondo con interessanti applicazioni al design moderno.

I colori Raku

La ceramica Raku per ottenere i colori che la contraddistinguono deve essere composta da tre specifici elementi. Innanzitutto le basi fritte, sono dei composti di silice e ossido di piombo. Per opacizzare le superfici ottenendo il tipico colore bianco si deve essere aggiunto l'ossido di stagno. In base ai colori che si vogliono ottenere è possibile mischiare alle fritte gli elementi chimici più consoni. Le tonalità del blu si hanno con l'aggiunta di ossido di cobalto, mescolato con lo stagno per l'azzurro. Invece, distribuendo sulla superficie dell'oggetto l'ossido di ferro rosso si realizzeranno le tonalità di colori dal giallo fino al verde e grigio. I colori Raku si caratterizzano grazie alla commistione degli elementi chimici e dalla tipologia di cottura che avviene ad alte temperature. Gli effetti madreperlati si creano con il nitrato d'argento. Riflessi metallici cangianti e combinazioni cromatiche differenti si ottengono aggiungendo, prima della seconda cottura della ceramica Raku, l'ossido di rame. Dal ramato al dorato, dal rosso rubino al blu.

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