Cotto

I pavimenti in cotto

I pavimenti in cotto regalano agli ambienti un’atmosfera calda e naturale, sono durevoli e, se trattati con cura nei primi tre mesi successivi alla loro posa, necessitano poi di una manutenzione semplice e durano negli anni mantenendo inalterate le loro caratteristiche.

di Redazione

19 giugno 2012

pavimento in cotto

Il materiale

Il cotto è un materiale di origine naturale, che si ottiene impastando terra ed acqua che poi vengono cotte ad alte temperature. In questo modo si origina un composto dalla grande resistenza, che può essere utilizzato nelle pavimentazioni della casa. I pavimenti in cotto regalano agli ambienti un’atmosfera calda e naturale, sono durevoli e, se trattati con cura nei primi tre mesi successivi alla loro posa, necessitano poi di una manutenzione semplice e durano negli anni mantenendo inalterate le loro caratteristiche. Il cotto, disponibile in forma di piastrelle, lastre o mosaico, di adatta ad essere utilizzato per pavimentare sia esterni che interni, ma non solo: è possibile realizzare con il cotto anche sottotetti, rivestimenti per bordare le piscine, gradini, greche decorative, scale. L’aspetto naturale di questo laterizio, l’eleganza e il sapore antico che sa regalare agli ambienti fanno del cotto il materiale ideale per i restauri e le ristrutturazioni.

La posa

E’ possibile pavimentare con il cotto ricorrendo alla posa in opera tradizionale che utilizza uno strato spesso realizzato in malta cementizia come legante, che viene poi spolverato con uno stato di cemento e calce alto 2 mm circa, sopra il quale viene collocato il pavimento che viene poi livellato. Per la stuccatura, da effettuare nei giorni successivi, si utilizzano colori solitamente naturali. La malta cementizia fa sì che questo tipo di posa si adatti a diverse tipologie di superfici, perché permette di eliminare i dislivelli dei pavimenti (nelle ristrutturazioni ad esempio) ed è strutturalmente resistente. Come unico svantaggio questo tipo di posa tradizionale ha un’adesione leggermente irregolare dei mattoni in cotto. Per le pavimentazioni di grande estensione e per gli esterni, invece, si preferisce ricorrere alla posa in opera a collante, in cui, ricorrendo a collanti chimici, si unisce il pavimento alla superficie di appoggio, sia essa un pavimento preesistente o un massetto. Dopo averlo incollato, il pavimento in cotto viene stuccato. La posa in opera a collante è più veloce di quella tradizionale,rende la pavimentazione traspirabile e resistente ad eventuali dilatazioni termiche, consente di eseguire i lavori su superfici già esistenti. Presenta lo svantaggio di potere essere effettuata solo su superfici che siano ben livellate e non troppo estese, data la rapidità con cui il collante si indurisce. Terminata la posa, il cotto, essendo un materiale poroso, deve essere sottoposto ad appositi trattamenti che lo rendano impermeabile.

La pulizia

La manutenzione del pavimento in cotto non richiede operazioni particolari. Dopo avere eliminato la polvere ed eventuali residui con l’ausilio di una scopa o di un’aspirapolvere, potete lavarlo quotidianamente con uno straccio inumidito d’acqua ed asciugarlo poi con un altro panno. Potete anche usare detergenti, ma solo quelli con formulazioni adatte a questo materiale delicato; altrimenti rischiereste di rovinarlo. Un panno imbevuto di cera è indicato per eliminare le tracce lasciate dalle scarpe, mentre è bene intervenire velocemente nel caso di macchie d’olio, sostanza particolarmente temuta dal pavimento in cotto, tamponandole con della carta assorbente. Per assicurare la durata della lucidatura si può intervenire sul pavimento, una volta all’anno, passandovi la cera, mentre di rado va usata la lucidatrice a spazzola. all'anno la cera. Se si tratta però di un cotto fatto a mano oppure di un cotto antico è consigliabile passare la cera almeno due o tre volte all'anno.

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