Tavolini

Tavolini per il soggiorno

I tavoli da soggiorno acquistano importanza e arricchiscono l'ambiente con la loro matericità, la classe, l'originalità. Scopri alcuni fra i modelli più interessanti del 2018.

di Redazione

12 marzo 2012

Tavolino per soggiorno

Tavolino per soggiorno

Dimenticate i tavolini da soggiorno semplici e molto discreti, concepiti più come superfici da appoggio da collocare al cospetto di divani e poltrone che come elementi decorativi. Le nuove tendenze appaiono ormai ben definite: i tavolini diventano protagonisti del living, sono un inno alla forza della materia, diventano espressione di un design sempre più elaborato e raffinato. Il legno non perde il suo primato ma viene affiancato spesso dal marmo, diventato visivamente leggero, e da altri materiali naturali. Il vetro e il metallo sono utilizzati con parsimonia, considerati come un valore aggiunto piuttosto che come interpreti principali. Un altro trend che sta conquistando la scena consiste con la realizzazione di “gruppi” di tavolini. Non più uno soltanto, dunque, ma due o tre complementari e appartenenti alla stessa famiglia. Obiettivo? Donare maggiore dinamismo all’ambiente e mettere l’estetica in primo piano. In foto i tavolini Stum presentati da Désirée Divani in occasione del Salone del Mobile 2018. Disegnati da Setsu & Shinobu Ito, si ispirano alla natura e più precisamente all’idea di un ceppo, con la sua forma geometrica e cilindrica. Il cilindro è realizzato in metallo nichel brunito; il sottile piano è invece disponibile in marmo (bianco Carrara, moro Emperador, nero Marquina) o in legno (frassino tinto caffè). La base arrotondata è in legno laccato con effetto metallo, in tono con la struttura metallica.

Tavolini per soggiorno moderni

Tavolini da soggiorno moderni: il minimalismo si sta facendo un po’ da parte per lasciare spazio a opere per certi versi scultoree, realizzate con materiali naturali e pregiati e/o caratterizzate da forme originali e curate in ogni dettaglio. Il tavolino ha ormai la medesima importanza degli imbottiti, divani o poltrone che siano, e anzi spesso si mira a creare richiami stilistici ad hoc, magari anche basati sui contrasti formali. In foto vi mostriamo i tavolini della collezione Fragment disegnata da Alain Gilles per Bonaldo e lanciata nel 2018. Si caratterizza per la combinazione di elementi irregolari, che sembrano trovati per puro caso nel laboratorio di un artigiano: strutture in metallo, diverse fra loro, sorreggono piani di forma quadrata, rettangolare oppure ottagonale e materiali differenti (legno, marmo e due versioni del “terrazzo”, composto da granulati di marmo e pietre di varie dimensioni, che hanno come legante calce di ciottolo o cemento mista a graniglia).

Tavolini per soggiorno in vetro

Gli amanti della tradizione, pensando ai tavolini, non possono fare a meno di pensare anche ai piani in vetro. Fino a qualche anno fa il tipico tavolino da soggiorno era realizzato, infatti, in metallo e vetro. Oppure era semplicemente in legno. Sia il metallo che il vetro sono ancora utilizzati in questo campo, ma con modalità espressive nettamente diverse rispetto al passato, anche recente. I metalli danno cioè forma a strutture non più “basic”, ma anzi spesso imprevedibili o comunque connotate da una certa complessità; il vetro è chiamato a mostrarsi nella sua massima espressività e per questo viene lavorato in modo particolare, oppure reso protagonista di inediti accostamenti materici nel segno di una ricerca stilistica che non vuole più avere limiti di sorta. In foto un esempio molto interessante di quanto appena detto: i tavolini della collezione Mastea di Miniforms, design Matteo Zorzenon. Novità del 2018, sono realizzati in vetro soffiato di Murano e disponibili nei colori Ambra, Grigio-Blù, Fumè. La base e il top sono invece in frassino nero, sbiancato, antracite e blu. Catturano l’attenzione non solo per la loro immagine indubbiamente originale, ma anche per i giochi di riflessi e colori che creano.

Tavolini per il salotto

Nei tavolini moderni si trova sempre, o quasi, il segno della tradizione. Un segno che coincide con i materiali, con i tratti grafici, con la lavorazione, con le decorazioni. Con qualche dettaglio. E’ una traccia a volte molto evidente, altre volte più discreta, ma presente nella maggior parte dei casi. Anche i tavolini più stilizzati, estrosi e innovativi, a ben guardare, sono riconducibili in qualche modo al gusto del passato. E non stiamo parlando di “vintage” o “retrò”, bensì di rivisitazioni e fonti di ispirazione. Non solo il passato: pure la natura è una musa parecchio gettonata in questo settore. Così, ecco che i tavolini imitano forme di alberi, piante, intrecci di rami, blocchi che fanno subito venire in mente le grandi pietre e la loro imprevedibilità. In foto uno dei tavolini della famiglia Janus, frutto della collaborazione fra MisuraEmme e l’architetto Lucchese. La peculiarità della struttura (disponibile in diverse altezze e finiture, cioè verniciata nera, verniciata oro o nichelata oro o bicolor verniciata oro e nera) coincide con l’accoppiamento di due doppie “C” in metallo; su di essa poggia un piano semiovale oppure tondo, in marmo, legno oppure vetro.

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