Climatizzatore

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Il Climatizzatore

Il climatizzatore viene utilizzato in casa durante l’intero corso dell’anno, per raffrescare l’ambiente in primavera, climatizzarlo in estate e scaldarlo in autunno. Il climatizzatore può essere fisso o portatile. Quello fisso, o split, ha un’unità esterna e uno, due o più split interni, a seconda del numero di locali da climatizzare. E’ consigliabile sceglierli provvisti di tecnologia inverter, che consente di risparmiare fino al 70 per cento, con pompa di calore (in questo caso è possibile usufruire delle detrazioni fiscali) e con adeguati filtri, soprattutto se si risiede in città. Il climatizzatore portatile, con funzionamento ad aria o ad acqua, è adatto per climatizzare locali non troppo grandi ed è provvisto di ruote per spostarlo facilmente nel luogo in cui si desidera utilizzarlo. Esistono alcune semplici accorgimenti per assicurare un funzionamento efficiente al nostro climatizzatore: utilizzarlo quando ve n’è davvero bisogno; posizionarlo in modo da non ostacolare la circolazione dell’aria e da non esporlo direttamente al sole (aumenteremmo i consumi del 5 per cento). Quando il climatizzatore è in funzione le finestre e le porte che danno all’esterno vanno tenute chiuse e i vetri delle finestre schermati con tende parasole. Non occorre regolare al massimo il termostato, che non deve abbassare la temperatura interna oltre i 6 gradi rispetto a quella esterna. A volte è sufficiente, del climatizzatore, utilizzare la funzione di deumidificazione, in modo da creare una situazione di benessere già solo eliminando l’umidità in eccesso presente nell’ambiente. Dando uno sguardo all’ultima generazione di condizionatori e climatizzatori (no, non sono sinonimi, i condizionatori sono in grado di raffreddare l’aria senza però garantirne il ricambio, problema risolvibile aprendo di tanto in tanto la finestra, inoltre non deumidificano l’ambiente; i climatizzatori, invece, assicurano il riciclo dell’aria poiché la filtrano e la purificano grazie a filtri che tolgono le particelle dannose, come ad esempio batteri e allergeni, e gli odori, la deumidificano e, eventualmente, la riscaldano), sembra passato un secolo, anziché solo un’abbondante metà, considerati i passi da gigante che ha fatto la tecnologia in proposito. Di condizionatori in commercio ce n’è davvero di tutti i tipi: a muro, a pavimento, a cassetta, a consolle, canalizzabili, fissi e portatili. E non solo. Sono anche silenziosi nonché oggetti di design da abbinare all’arredamento della propria abitazione. Ecco, però, un consiglio per i vostri climatizzatori. Se state pensando di mettervi avanti e comprarne uno, al di là di tutte le solite valutazioni (in quale ambiente deve essere collocato, le dimensioni del locale, se optare per un impianto fisso o portatile, e così via) occorre sapere che dal 1 gennaio 2013 è entrata in vigore la nuova normativa europea Erp (Energy Related Product) che stabilisce criteri più rigidi sulla classe energetica dei climatizzatori. In pratica si stanno introducendo gradualmente (e si continuerà nei prossimi sei anni) nuove classi, da A+ a A+++. Tali sigle consentiranno di sapere in anticipo il reale consumo dei vari modelli e di distinguere un prodotto standard da uno eccellente. I nuovi modelli in commercio rispettosi di questa normativa avranno di certo un prezzo più alto, ma vale la pena spender qualcosa in più. Come tutti i pregiudizi, anche "I condizionatori fanno male alla salute" è duro a morire. Una frase che, ancor oggi, qualcuno dice con convinzione. Uno stereotipo che andrebbe sostituito, una volta per tutte, con l’affermazione corretta, vale a dire: "Un uso scorretto del condizionatore può provocare malanni". Ciò significa che non è certo l’apparecchio in quanto tale che è "cattivo", ma piuttosto siamo noi utilizzatori che possiamo avere pessime abitudini nell’usarlo, trasformandolo da eccezionale risorsa contro l’insopportabile calura in acerrimo nemico dei nostri bronchi, della nostra cervicale, e così via. Se non teniamo a mente qualche semplicissima precauzione, essenzialmente sono due i guai in cui possiamo incorrere: il freddo eccessivo, con conseguenti faringiti, bronchiti, cervicalgie, mal di schiena, e quant’altro, e l’annidarsi di sgraditi virus e batteri all’interno del climatizzatore. Per quanto riguarda il primo problema la soluzione è talmente ovvia, da risultare quasi superfluo doverla chiarire. Bisogna assolutamente evitare di impostare temperature troppo basse rispetto alla temperatura dell’aria esterna. In pratica 5°C in meno sono una buona regola cui attenersi; durante la notte, inoltre, è importante attenuare gradualmente la bassa temperatura tramite gli appositi programmi selezionabili con il telecomando. Infatti man mano che ci si avvicina all’alba la temperatura corporea cala e, se il condizionatore mantiene lo stesso funzionamento impostato per la mezzanotte, si sente freddo. Vietatissimo, poi, dirigere il flusso d’aria non solo direttamente addosso, ma anche in prossimità del letto, del divano o della poltrona su cui stiamo, e così via. Anche il livello di umidità deve essere regolato a seconda delle esigenze (tenendo conto che l’ideale è 50-60%), sia perché un eccesso di umidità amplifica la sensazione di calore sia perchè può far insorgere funghi e muffe. Via libera , dunque, al ricorso al deumidificatore. Oltre a questi facili accorgimenti, l’altro tasto basilare concerne la manutenzione dell’impianto. Prima dell’accensione, a maggior ragione se è fermo da parecchi mesi, il climatizzatore va pulito come si deve, ossia con i detergenti indicati soprattutto per quanto riguarda i filtri. Questi ultimi, in particolare nei nuovi modelli proposti dal mercato, costituiscono una valida barriera contro la polvere ed i pollini, tale da rendere l’aria dell’ambiente in cui si soggiorna più pulita. L’abitazione o il luogo di lavoro dove sia in funzione un impianto di climatizzazione, sottoposto a una corretta manutenzione, può rivelarsi un rifugio sicuro per coloro che soffrono di allergia scatenata dall’arrivo della stagione primaverile. Viceversa, non effettuando le necessarie e semplici operazioni di pulizia, l’ambiente in cui si vive può diventare un inferno per gli allergici e non solo. Così fu per un gruppo di veterani della American Legion (ex combattenti della guerra in Vietnam) che, nell'estate del 1976, si riunirono in un albergo di Philadelfia: ben 221 furono colpiti da polmonite acuta ed, in un primo momento, tra le varie ipotesi su quale potesse essere stata la causa, si pensò anche ad un attacco biologico da parte dei Russi. Successivamente, si scoprì che la ragione dell’epidemia di polmonite era semplicemente batterica. Infatti batteri in precedenza sconosciuti, si erano sviluppati nell’impianto di condizionamento: ad essi fu dato, appunto, il nome di legionella.