Pensili cucina a ribalta
Generalmente destinati al contenimento degli alimenti ma anche di bicchieri, stoviglie e altri oggetti che si desidera avere sempre a portata di mano, i pensili della cucina devono essere resistenti, funzionali e contribuire alla definizione stilistica dell’ambiente. I moduli hanno uno sviluppo verticale, soprattutto nelle cucine classiche ma non si tratta di una regola rigida, oppure orizzontale: questi ultimi sono tendenzialmente anche bassi e favoriscono a livello visivo quell’integrazione della cucina nel living che, da semplice tendenza, si avvia a diventare un must. Di dimensioni estremamente variabili, i pensili cucina presentano pure diverse tipologie di apertura: ante battenti (la soluzione più semplice ma anche un po’ più ingombrante), ante scorrevoli, a pacchetto, a libro, a ribalta. I pensili cucina a ribalta sono sempre più diffusi perché estremamente pratici. Si aprono verso l’alto e restano aperti, se lo si ritiene opportuno, durante tutte le operazioni relative alla preparazione dei pasti senza mai intralciare i movimenti. Si evita, così, di aprire e chiudere di continuo e si ha accesso immediato a tutto ciò che occorre. In foto una nuova versione della cucina Chronos del brand L’Ottocento. I pensili a ribalta presentano quella stessa bombatura che caratterizza tutte le altre ante e che, in questo progetto presentato al Salone del Mobile 2018, diventa leit motiv non soltanto della cucina ma anche del living, restituendo un’armoniosa continuità materica ed estetica.
Altezza pensili cucina
Non c’è una regola precisa circa l’altezza dei pensili da cucina. Dipende da tanti fattori, in primis la struttura e l’ampiezza della stanza. Se il soffitto è basso, per esempio, si possono scegliere pensili a loro volta bassi per sfruttare lo spazio in orizzontale e alleggerire la parete; se il soffitto è invece alto ma l’ambiente è piccolo, una buona idea è optare per una doppia fascia di pensili oppure per un pensile a tutta altezza. Per fornire qualche numero, possiamo dire che i pensili più diffusi sono quelli con altezza pari a 36, 48, 60, 72, 92, 96 cm; bisogna però tenere conto, fra l’altro, anche la statura di chi è solito utilizzarlo. Così come non si può prescindere dalla profondità del pensile stesso: a tal proposito, lo standard pari a 60 cm non è più considerato così importante, ci sono pensili molto meno profondi e molto più profondi. Provate, però, a immaginare l’abbinamento 60 (profondità, quindi) e 96 (altezza): decisamente non è il massimo. In foto la cucina Mia by Carlo Cracco, prodotta da Scavolini e presentata in occasione dell’edizione 2018 del Salone dei Mobile. Interpretazione domestica delle cucine professionali, si contraddistingue per la forte componente tecnologica e per gli studiati contrasti estetici: l’area operativa, le zone di lavoro e gli elettrodomestici presentano una finitura acciaio, le ante dei pensili e degli altri vani contenitori sono proposte in tonalità più calde.
Come rinnovare pensili cucina
Siete stanchi dei pensili della vostra cucina ma non disponete del budget necessario per fare nuovi acquisti? Esistono diversi escamotage per rinnovarne l’aspetto e anche renderli più funzionali. Per esempio, già la semplice sostituzione delle maniglie (se ci sono) ha una sua efficacia in tal senso. Oppure, se i pensili sono a giorno potete chiuderli con ante in legno, in laminato, in laccato, in vetro trasparente oppure opaco. Se al contrario i pensili sono chiusi, perché non considerare l’idea di privarli delle ante? O, ancora, più in generale la sostituzione di queste ultime dà subito un effetto totalmente diverso. Se il materiale lo consente, potete anche procedere con una verniciatura. In foto una composizione relativa alla linea Lounge presentata da Veneta Cucine al Salone del Mobile 2018. Le peculiarità della collezione sono la notevole capacità contenitiva dei pensili e delle basi, l’utilizzo di materiali innovativi, il sistema di colonne Scrigno, con apertura ad anta rientrante sul fianco laterale. Nella proposta che vedete, andando più nel particolare, le finiture identificano la destinazione d’uso dei moduli: la parte operativa è rappresentata dal Fenix Bianco Kos, la parte contenitiva dal Rovere Nodoso. La cappa coincide con l’introduzione di un elemento tecnico in acciaio che movimenta l’insieme; l’utilizzo della cappa prevede l’inserimento superiore di pensili che si possono maneggiare senza alcuna difficoltà.
Come pulire pensili cucina in legno
I pensili cucina in legno sono sempre una scelta di qualità, di grande impatto e vincente dal punto di vista estetico. Ma come pulirli, eliminando in modo efficace eventuali macchie, schizzi e tracce lasciate dai vapori sprigionati durante la cottura dei cibi? In commercio esistono decine di prodotti specifici, tuttavia molto validi risultano anche alcuni rimedi della nonna. Le incrostazioni resistenti, per esempio, si tolgono con il bicarbonato di sodio nel caso del legno a poro aperto oppure con semplice alcol etilico nel caso del legno laccato. Il limone e l’aceto diluiti nell’acqua svolgono in tutti i casi una potente azione antibatterica e sgrassante e lo stesso dicasi per la farina di granturco sciolta nell’acqua. In foto la cucina Hera di Snaidero, novità 2018: il legno è protagonista indiscusso, l’ispirazione progettuale riconduce alle atmosfere country inglesi ma la connotazione risulta evidentemente contemporanea, anche grazie ad elementi che appartengono invece al gusto nordico e, più in generale, minimalista. Il filo conduttore che accomuna tutti gli elementi è l’anta con telaio di 6 cm, che “veste” i pensili, le basi, le colonne e anche gli accessori. Sia nell’applicazione nei pensili che negli armadi, l’anta telaio di Hera si può avere nella versione cieca, totalmente vetro oppure vetro e specchietto.