Bioedilizia

La facciata ventilata

La facciata ventilata è un sistema costruttivo con cui è possibile ottenere per un edificio grandi prestazioni di coibentazione termica e un ottimo risultato estetico.

di Redazione

18 maggio 2012

sezione della facciata ventilata

Elementi compositivi

La facciata ventilata si compone di un supporto murario mono o multistrato. Solitamente si applica, per poi fissare la facciata, uno strato con spessore di uno o due cm, di malta uniforme. C’è poi uno strato isolante fatto di pannelli di spessore che varia dai tre agli otto cm sulla muratura. Il materiale dei pannelli varia in base al clima e al materiale di cui sono composte le pareti perimetrali. Il rivestimento può essere fissato attraverso la tecnica dell’orditura: in tal caso i pannelli isolanti sono dotati di appositi montanti. L’intercapedine d’aria, con spessore di tre o 5 cm, favorisce la ventilazione naturale e la fuoriuscita del vapore acqueo. Il sistema di ancoraggio del rivestimento della facciata ventilata viene valutato di volta in volta.: la tipologia solitamente viene realizzata ad hoc, in base al materiale delle pareti perimetrali dell’edificio, alle esigenze architettoniche ed estetiche dello stesso. Per la finitura, nella scelta del materiale per le lastre, occorre tenere conto di alcuni fattori: peso, resistenza meccanica e termica, tenuta all’acqua, resistenza alla combustione. Affinché le lastre abbiano una buona autonomia statica, vanno previsti dei giunti fra un elemento e l’altro.

Materiali di rivestimento

Diversi sono i materiali a cui si può ricorrere per realizzare una facciata ventilata. In tal modo il risultato sarà personalizzato in base a gusti ed esigenze del committente, che a volte può decidere insieme al fornitore persino il formato delle lastre, discostandosi dai normali standard produttivi. Ecco i principali materiali disponibili per le facciate ventilate: Gres: di spessore ridotto, durevole, antigelivo, è disponibile in vari colori e texture. Metallo: laminati metallici a strati sovrapposti composti da leghe di zinco, titanio, alluminio, rame e acciaio. Cotto: è usato in lastre di spessore ridotto, in forme e dimensioni diverse. Quarzo: per le facciate ventilate è proposto in lastre realizzate con un impasto di natura silicea, dotate di grandi prestazioni meccaniche e fisiche. Legno: il legno viene applicato alle facciate ventilate in maniera differente a seconda del produttore. Una delle modalità più diffuse è quella di realizzare una sottostruttura con listelli di abete, una maglia microforata anti insetto, e dei listelli in larice applicati al primo strato in modo meccanico.

Il montaggio

La struttura della facciata ventilata si realizza assemblando a secco i vari elementi sopra al supporto murario, con l’ausilio di ferramenta apposita. Dall’esterno viene applicato sull’involucro edilizio uno strato di materiale isolante (si tratta della coibentazione a cappotto), che garantisce la protezione continua e uniforme dell’edificio, e successivamente viene fissato il rivestimento mediante una particolare struttura di ancoraggio che crea un’intercapedine d’aria, in cui l’“effetto camino” genera una benefica ventilazione naturale. Tale intercapedine assicura all’edificio una serie di vantaggi: si riducono i rischi di fessurazione e la possibilità che il rivestimento si distacchi; è possibile intervenire su ogni singola lastra del rivestimento esterno per un’eventuale rimozione e sostituzione; i muri sono protetti dagli agenti atmosferici; non si formano i ponti termici e condensa superficiale. Un isolamento uniforme dell’edifici, inoltre, garantisce risparmio energetico e un buon clima interno alla casa, che consente di raffrescare gli ambienti in estate e riscaldarli in inverno. Si crea dunque un microclima permanente che avvolge l’abitazione e ne mantiene sempre asciutte le pareti perimetrali esterne.

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