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Ikebana

Ikebana: scopriamo insieme l'arte giapponese della composizione floreale, le sue origini e come si realizza. Tipologie di fiori e rami da usare

di Redazione

30 maggio 2013

ikebana

L’amore in tutte le sue forme

L’ikebana è l’arte giapponese della realizzazione di composizioni floreali fondata su prestabiliti principi artistici, noti a tutto il mondo. Aspetto fondamentale dell’arte floreale giapponese che la distingua da tutte le altre esistenti, è l’amore per la linea, caratteristico delle arti orientali, rispetto all’apprezzamento di forme e colori. L’Ikebana fece la sua comparsa tredici secoli fa, e simboleggiava alcuni concetti buddhisti della filosofia giapponese. Nel corso degli anni si è evoluta per divenire mero concetto giapponese, adattandosi allo spirito della popolazione ma perdendo le sue radici religiose, mettendo in primo piano, gli insegnamenti che la natura ci da. In foto: realizzazione floreale giapponese Ikebana di It’s Art, gruppo di artisti inglesi

Composizioni lineari

Per la composizione lineare dell’Ikebana si utilizzano i rami più semplici e comuni. Non è necessario inserire fiori l’importante in questa forma di arte è la linea, che se sinuosa e armonica, fa preferire un ramo a un mazzo di fiori colorati anche dalle mille forme. La perfezione della linea, creata dalla natura, perfetta in se, grazie alla crescita il più naturale possibile dei suoi elementi. Insomma, amore e perfezione nei confronti della natura in ogni sua fase: non ha pecche estetiche di alcun genere. Le composizioni floreali in genere sono composte di tre gruppi di forma triangolare, di fiori oppure di rami: • Un gruppo verticale posto al centro; • Un gruppo intermedio, posto a formare un angolo con il primo centrale; • Un terzo gruppo sempre di forma triangolare ma rovesciato, che però tende ad allontanarsi dal gruppo centrale, nella direzione opposta a quello intermedio. In foto: Freestile, composizione in stile giapponese Ikebana dal gruppo inglese It’s Art

Che fiori si utilizzano?

Si prediligono fiori che crescono nei luoghi e nei periodi in cui si preparano le composizioni, creazioni autoctone quindi, dei giardini e delle campagne. Generalmente si utilizzano boccioli o fiori non totalmente sbocciati, raramente fioriture piene: i rami, s’impiegano con foglie in germoglio, mai maturate , ma solo accennate. Tutta questa filosofia dell’immaturo, ha due ragioni: in questo modo i germogli enfatizzano la bellezza delle linee e la loro sinuosità senza oscurarla, e poi per mostrare a chi è in contemplazione la bellezza dello sbocciare della natura. In foto: Ikebana Flower Arrangement, Frank Escher and Ravi GuneWardena

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