Piante

Edera

L'edera ha una vasta possibilità di utilizzo in giardinaggio. Scopri come coltivare l'edere ae averne cura nel tuo giardino

di Redazione

03 gennaio 2014

edera rampicante

Edera: caratteristiche e varietà

L'edera (Hedera) è un genere di pianta della famiglia delle Araliaceae. La più comune è la rampicante Hedera Helix, che si trova praticamente ovunque. Molte varietà di interesse ornamentale, sono ibridi derivanti da questa varietà selvatica, oppure da Hedera canariensis. Anche se si tratta di una pianta rampicante, in quanto vive attaccandosi ad un'altra pianta, grazie alle radici avventizie, non si tratta però di un parassita, perché non si nutre della linfa della pianta ospite. Fiorisce da settembre a novembre, e produce le bacche (che sono velenose) in primavera. Le foglie non sono commestibili, e sono generalmente verdi, ma il colore dipende dalla varietà, e presentano dai tre ai cinque lobi. Anche la dimensione delle foglie dipende dalla varietà ornamentale. È estremamente longeva, può vivere addirittura diversi secoli. Ne esistono anche varietà che invece di arrampicarsi verso l'alto, tendono a scendere a cascata, oppure altre a portamento così detto strisciante, che tendono a svilupparsi in orizzontale. In base alla varietà che sceglieremo, dovremo utilizzare piccoli accorgimenti per una migliore riuscita, ma in generale si tratta di una pianta molto robusta, che richiede poche cure. Questa robustezza la protegge anche dalle fastidiose malattie che affliggono le piante ornamentali. Spesso può risultare infestante, vista la velocità con cui si propaga e tende a ricoprire praticamente tutto quello che la circonda, ma questa caratteristica che sembra apparentemente un difetto, diventa invece un vero pregio se gestita in maniera oculata, perché permette di utilizzarla in svariati modi nel giardinaggio.

Utilizzo dell'edera nel giardino

L'edera ha una vasta possibilità di utilizzo in giardinaggio. Oltre alla classica coltura in vaso, che permette di ottenere una simpatica pianta ornamentale in senso stretto, l'edera può essere utilizzata per creare pergolati, giardini pensili o fare delle siepi, e ricoprire le facciate delle abitazioni. Infatti l'utilizzo dell'edera può rivelarsi sia bello che utile. Pensiamo alla bellezza dei balconi fioriti, con l'edera posizionata in maniera sapiente, che dona quel tocco di verde, ravvivando l'ambiente circostante. Ma pensiamo anche all'utilità di un pergolato che ci ripara dal sole estivo, oppure ad una siepe, che garantisce la giusta privacy nel nostro giardino. Sono veramente tanti gli utilizzi dell'edera in giardinaggio, se consideriamo che le varietà striscianti possono addirittura essere usate come prato, facendole espandere nella zona di terreno che decidiamo di ricoprire. La velocità di espansione, unita alla robustezza di questo vegetale, lo rendono ancora di più un perfetto ospite del nostro giardino. La manutenzione è veramente bassa, ed è più che altro destinata alla potatura. Una volta piantata, l'edera attecchisce velocemente, e inizia ad espandersi, poi starà a noi indirizzarla nel modo giusto, facendole prendere il verso che desideriamo. Potandola, potremo gestirne la direzione e anche la quantità. Infatti mediante la potatura potremo decidere se ottenere, ad esempio, una siepe più o meno fitta, permettendo alla luce di filtrare nella quantità a noi più congeniale.

Coltivazione e cure

L'edera si adatta perfettamente a ogni condizione climatica, sopportando anche i climi più rigidi. Preferisce una posizione fresca e ombreggiata, che non la esponga al sole diretto per tutta la giornata. Sia che decideremo di piantarla in vaso o in piena terra, le stagioni migliori per questa operazione sono quelle a clima mite, quindi primavera o autunno. Questo per evitare che le radici subiscano shock derivanti dall'estremo freddo o caldo, che potrebbero pregiudicare l'attecchimento. Ne caso dell'edera è preferibile comunque piantarla nei mesi autunnali. Il terreno per questa operazione deve essere precedentemente ben fertilizzato con concime organico, e in caso di coltivazione in vaso, quest'ultimo dovrà essere di dimensioni adeguate. Sul fondo della buca o del vaso va posizionato uno strato di almeno tre centimetri di ghiaia per creare un buon drenaggio. Se la fertilizzazione avviene contestualmente allo scavo, posizioniamo il concime sulla ghiaia e ricopriamo con un altro strato di quest'ultima, onde evitare che le radici tocchino direttamente il fertilizzante. Una volta posizionata la piantina, ricopriamo le radici e pressiamo il terreno con le mani. Se si tratta di una varietà che deve risalire, quindi non una strisciante, posizioniamo il supporto sul quale farla arrampicare. Innaffiare in modo delicato il terreno circostante. Una volta che le radici avranno attecchito, la pianta inizierà a crescere rigogliosa. L'edera riesce a sopportare anche brevi periodi di siccità, ma di estate andrebbe innaffiata almeno due o tre volte a settimana, passando a tre volte al mese in primavera. Ovviamente, l'innaffiatura va sospesa in inverno. la concimazione con lo stallatico va effettuata due volte: a inizio marzo, e da settembre a novembre. Nei primi tre anni va effettuata un' intensiva opera di potatura, per favorire la nascita di getti laterali, favorendo la forma e la direzione che ci siamo prefissati. In seguito la potatura va effettuata solo a scopo manutentivo, mantenendo la forma voluta ed eliminando tralci secchi o indesiderati. Possiamo infine propagare l'edera per seme o per talea. Tra i due metodi, quello per talea è maggiormente usato. Le talee di circa dieci centimetri, possono essere messi a radicare nella torba o nell'acqua. Questa operazione va fatta preferibilmente in primavera o in autunno.

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