Lavanda pianta come coltivarla e usarla
Lavanda pianta cura

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Lavanda pianta coltivazione
La lavanda appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. Ha dimensioni mediamente contenute e l’aspetto di pianta erbacea perenne, dalle infiorescenze disposte a spiga, con piccoli fiori allineati di colore compreso fra il blu e il lilla. Il nome pare derivi da tempi antichissimi, già dal gerundio latino “lavare”, poiché questa pianta veniva spesso utilizzata per pulire il corpo. Dal portamento arbustivo, il fusto è normalmente eretto e sorretto da radici solide e legnose; le foglie sono invece simmetriche disposte in senso opposto lungo il gambo. L’inflorescenza, a spiga tirsoide, presenta oltre ai fiori anche delle bratte opposte alla spirale di crescita. Le piante di lavanda si adattano facilmente ai cambiamenti climatici e possono anche crescere spontaneamente lungo le coste. Sono molte le distese autoctone, ad esempio, nel Sud Italia. Il terreno ideale è quello altamente drenante (poiché la pianta raramente resiste ai ristagni d’acqua), dalla consistenza morbida o media anche di origine calcarea. Può essere utile una blanda fertilizzazione del terreno con concimi organici, sebbene la coltivazione non richieda grandi interventi né terreni particolarmente ricchi di sostanze nutritive. Le richieste d’acqua sono solitamente ridotte, dall’autunno alla primavera bastano anche le normali precipitazioni atmosferiche mentre in estate si consiglia una breve annaffiatura di prima mattina o al tramonto.
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Lavanda come usarla
Lavanda pianta: come utilizzarla in casa? C’è da dire che fin dai tempi più remoti ha trovato i più svariati impieghi per le attività umane, dalla cura del corpo alla produzione di saponi e profumi. E’ stata e continua a essere usata anche per proteggere gli indumenti e come repellente per alcuni insetti, in primis le zanzare. Con i fiori di lavanda è possibile realizzare sacchetti fai da te per profumare armadi e cassetti: dopo averli raccolti è sufficiente lasciarli essiccare al sole per qualche giorno e poi procedere con il confezionamento. I mazzetti sono anche perfetti per decorare e profumare le varie stanze della casa. Lo stesso dicasi per i fiori freschi, che collocati in vasi di vetro o di altri materiali diventano veri e propri complementi di arredo. Chi ha un appartamento arredato in stile country o shabby chic, difficilmente riesce a fare a meno di quel “quid” donato proprio dalla lavanda. Questa pianta, inoltre, arricchisce notevolmente l’aspetto dei giardini a fronte di una cura che richiede una fatica decisamente contenuta.
Lavanda pianta come coltivarla e usarla: Lavanda come coltivarla
Non è raro vedere grandi campi di lavanda: questa pianta, infatti si moltiplica con grande facilità e ama gli spazi aperti. Ciò non significa che non cresca bene anche in un semplice vaso, anzi. Scegliere la lavanda significa, per esempio, creare un davanzale scenografico e privo di insetti. Occorre però garantire il massimo deflusso dell’acqua, per evitare ristagni. Sul fondo è necessario predisporre un letto di ghiaia o cocci, oppure di palline di argilla espansa, al fine di garantire un rapido scorrimento dell’acqua. Si riempie quindi il tutto con del terriccio morbido o di medio impasto, possibilmente arricchito da compost o da altro concime organico. Se avete optato per i semi, attendete l’autunno per disporli nel vaso in modo abbondante e a spaglio, ricoprendoli poi con un lieve strato di terriccio. In caso i germogli fossero eccessivi, potete procedere con il diradamento. La talea, invece, si realizza semplicemente interrando dei rametti di lavanda di circa una decina di centimetri, anche in un piccolo semenzaio nell’attesa della comparsa delle radici; successivamente basta trasferire il tutto in dimora definitiva. Data la rapida capacità d’espansione di cui parlavamo, la pianta potrebbe richiedere frequenti operazioni di rinvaso: queste avvengono in primavera e a cadenza annuale, scegliendo contenitori via via più grandi.