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Acquisto prima casa, tutto quello che bisogna sapere

Tasse, imposte, spese notarili, agevolazioni per l’accesso al mutuo: una guida con le informazioni utili per l’acquisto della prima casa.

di Redazione

24 agosto 2018

Quanto costano le spese notarili per acquisto prima casa

Quanto costano le spese notarili per acquisto prima casa

Se si sta acquistando la prima casa, una buona parte delle spese, oltre alle tasse, sarà dedicata alla parcella del notaio. Non ci sono costi fissi: le spese notarili dipendono dal valore dell’immobile, per cui maggiore è il costo dell’immobile maggiore sarà la spesa notarile. Al notaio va corrisposta una parcella per due atti da redigere: l’atto di compravendita e l’atto per il mutuo. Entrambi i costi sono proporzionali al valore della casa e all’importo dell’ipoteca che garantirà il mutuo. La parcella finale comprenderà quindi:

  • onorario complessivo del notaio
  • tasse e imposte(che il notaio pagherà per conto del cliente
Se si acquista da un’impresa costruttrice le imposte sono: Iva al 4 per cento, imposto ipotecaria di 200 euro e imposta catastale di 200 euro; mentre se si acquista da un privato (anche un’agenzia immobiliare) le imposte sono: imposta di registro del 3 per cento, imposta ipotecaria di 50 euro e imposta catastale di 50 euro.

Come ottenere un mutuo prima casa

Per concedere un mutuo per la prima casa, la banca valuta diversi elementi. Bisogna: avere 18 anni, essere cittadini italiani o cittadini dell’UE con residenza italiana oppure cittadini stranieri residenti in Italia da almeno 3 anni. Importanti sono anche i requisiti economici e, nei fatti, che il mutuo richiesto sia sostenibile dal richiedente. La capacità di rimborso del mutuo è chiaramente uno degli aspetti che le banche valutano con maggiore attenzione. E’ importante, quindi, che il richiedente sia in grado di dimostrare la propria capacità di credito, vale a dire la sostenibilità del mutuo in rapporto al suo reddito. Inoltre, per ottenere le specifiche agevolazioni fiscali per la prima casa, l’immobile deve essere classificato come tale e deve avere queste 5 caratteristiche.

  • non deve essere immobile di lusso
  • l’acquirente deve essere una persona fisica
  • al momento dell’acquisto l’acquirente non deve possedere un altro immobile abitativo nello stesso comune di quello della prima casa
  • non deve essere presente, su tutto il territorio nazionale, nessun altro immobile acquistato con agevolazione prima casa
  • è necessario che l’acquirente porti la residenza nello stesso comune dell’immobile acquistato entro 18 mesi dal rogito, pena la decadenza dalle agevolazioni

Che tasse si pagano sulla prima casa

Le tasse sulla prima casa hanno oggi un unico nome: Iuc. Si tratta dell’Imposta Unica Comunale le cui componenti sono Tari, Imu e Tasi. L’Imu è l’imposta municipale che grava sul possesso dell’immobile e nel caso della prima casa si paga solo se l’abitazione principale rientra in una delle categorie catastali di lusso A1, A8 o A9, case signorili, ville e castelli che fruiscono dell’aliquota ridotta e della detrazione di 200 euro. La Tari è l’imposta comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, dovuta dai contribuenti che occupano o possiedono locali a qualsiasi titolo indipendentemente dall’uso a cui sono adibiti. Il calcolo di questa tassa viene effettuato considerando la superficie calpestabile. La Tasi è l’imposta che copre i costi per i servizi comunali rivolti alla collettività, come per esempio la manutenzione delle strade, giardini e illuminazione. La Legge di Stabilità 2016 ha previsto l’abolizione di questa imposta sulla prima casa non di lusso, anche per gli affittuari che assumono l’immobile come abitazione principale.

Bonus prima casa

Il Bonus prima casa 2018 consiste nella possibilità di usufruire di importanti incentivi e agevolazioni fiscali legate all’acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale. Tra le agevolazioni: l’Iva al 4 per cento se si acquista da un’impresa costruttrice, imposta di registro al 2 per cento per gli acquisti da privati, detrazione ai fini Irpef del 19 per cento sui compensi corrisposti all’agenzia immobiliare per l’acquisto. E ancora, il credito d’imposta: chi vende una casa e la riacquista, con il bonus prima casa 2018 ha diritto a un credito d’imposta. Può quindi sottrarre dall’imposta da pagare quella già pagata con il precedente acquisto. Per poter usufruire del bonus prima casa l’acquirente non deve possedere altri immobili in tutto il territorio nazionale, deve avere la residenza nel Comune dove acquista la casa e l’immobile non deve essere di lusso.

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