Norme

Bonus mobili 2017, novità sulle detrazioni

Scopri come poter fruire del bonus mobili 2017, un’agevolazione fiscale che permette di detrarre il 50% della spesa sostenuta per arredi ed elettrodomestici.

di Redazione

28 dicembre 2016

Bonus arredi

Bonus arredi

La Legge di Stabilità ha confermato, anche per il 2017, il bonus ristrutturazioni prevedendo altresì il bonus mobili riservato, come in passato, a chi effettua lavori di riqualificazione del patrimonio immobiliare. In pratica, i contribuenti che detraggono dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per ristrutturazioni edilizie sino a un massimo di 96mila euro, possono fruire di un’altra riduzione d’imposta se acquistano mobili e grandi elettrodomestici. Si tratta di un incentivo fiscale che permette di abbattere ulteriormente l’imposta determinata in fase di dichiarazione dei redditi, ossia in fase di compilazione del modello 730 o del modello Unico persone fisiche. Come per le ristrutturazioni, la detrazione è pari al 50%; viene conteggiata sugli importi pagati per l’acquisto di arredi e sulle eventuali spese sostenute per il trasporto e montaggio, ma non può superare l’importo di diecimila euro e deve essere ripartita in rate costanti, ossia di uguale importo, nell’arco di dieci anni. La novità rispetto al passato è che del bonus mobili 2017 potranno beneficiare solo i contribuenti che hanno iniziato opere edilizie a partire dal 1° gennaio 2016; in altri termini non sarà riconosciuto a chi ha cominciato lavori in anni precedenti. Inoltre non è stato prorogato al 2017 il bonus mobili per le giovani coppie, ma, per il resto, non dovrebbero esserci variazioni rispetto al passato.

Ristrutturazione edilizia

Per accedere al bonus mobili 2017 è indispensabile avere iniziato opere edilizie. L’Agenzia delle Entrate fornisce, a titolo esemplificativo, un elenco delle opere che permettono di accedere al bonus ristrutturazioni, tra esse l’installazione di ascensori e di scale di sicurezza, la sostituzione di tramezzi interni che non modifichino la tipologia dell’unità immobiliare, la realizzazione di una mansarda o di un balcone, la sostituzione d’infissi esterni, la riparazione delle grondaie, il rifacimento di intonaci, ma solo su parti condominiali. Lavori di manutenzione all’interno di una singola abitazione, come, ad esempio, la tinteggiatura di pareti e soffitti o la sostituzione di pavimenti o di infissi esterni, non danno diritto al bonus. Lo stesso vale per opere finalizzate alla realizzazione di box o di posti auto pertinenziali rispetto all’abitazione principale. Lavori di manutenzione su parti condominiali come, ad esempio, la riparazione o la sostituzione di cancelli e di portoni, la sostituzione di tegole e il rinnovo delle impermeabilizzazioni, la riparazione delle grondaie danno diritto allo sgravio fiscale. Quando vengono eseguiti interventi sulle parti comuni di un condominio, ogni proprietario ha diritto, in base alla quota millesimale posseduta, a una detrazione. Riguardo ai mobili, un esempio è dato dagli arredi destinati alla guardiola. Gli interventi finalizzati al risparmio energetico che consentono una detrazione del 65%, tipo l’installazione di pannelli solari o la sostituzione impianti di climatizzazione invernale, non permettono di ottenere sgravi per l’acquisto di arredi, tuttavia la sostituzione della caldaia dà diritto anche al bonus mobili purché vi sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente.

Bonus mobili agenzia entrate

Per ottenere il bonus mobili 2017 è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda, come in passato, quella in cui si comprano gli arredi anche se, non necessariamente, le spese per i lavori edili devono essere sostenute prima di quelle per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici. Secondo quanto riportato dal sito dell’Agenzia delle Entrate, la data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori) se obbligatoria, oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000)’ La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso rispetto a quello in cui vengono effettuati i lavori purché l’immobile sia lo stesso; chi ristruttura il bagno, ad esempio, può fruire del bonus mobili per arredi destinati alla cucina o al soggiorno. Tra i mobili definiti agevolabili, letti, materassi, armadi, cassettiere e comodini, librerie, scrivanie, tavoli e sedie, divani e poltrone, credenze, apparecchi di illuminazione. I grandi elettrodomestici devono essere di classe energetica A + mentre i forni di classe energetica A; sono ammessi anche gli elettrodomestici privi di etichetta, purché non obbligatoria. Rientrano nel bonus mobili, a titolo esemplificativo, frigoriferi e congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Detrazioni acquisto mobili

Per ottenere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici nonché sulle correlate spese di trasporto e di montaggio, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico oppure a mezzo carta di debito o di credito mentre non possono essere utilizzati assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 7/2016, non è necessario utilizzare il bonifico bancario o postale soggetto a ritenuta indispensabile, invece, per pagare le spese di ristrutturazione edilizia. La data di pagamento di chi paga con carte di credito o carte di debito corrisponde al giorno di utilizzo dello strumento elettronico e non al giorno di addebito sul conto corrente. Per i mobili eventualmente acquistati all’estero, documentazione e adempimenti non cambiano. Chi compera arredi a rate ha diritto al bonus mobili 2017 se la finanziaria che ha concesso il finanziamento paga al fornitore l’intero importo; in questo caso è necessario il bonifico parlante che consente alle banche o a Poste Italiane di operare la ritenuta dell’8% prevista dalla legge. Tutti i documenti collegati al bonus devono essere conservati: la ricevuta del bonifico o, per i pagamenti con carta di credito o di debito, quella di avvenuta transazione; il documento di addebito sul conto corrente; le fatture di acquisto dei beni, con chiare indicazioni circa la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquistati.

Sgravi fiscali

I potenziali beneficiari del bonus mobili 2017 sono esclusivamente le persone fisiche che presentano la dichiarazione dei redditi e pagano le imposte allo Stato italiano. Non solo il proprietario dell’immobile, ma anche, tra gli altri, il nudo proprietario, cioè chi ha venduto la proprietà dell’immobile conservando, ad esempio, il diritto di viverci per tutta la vita, l’inquilino e il comodatario, ossia chi dispone di un immobile a titolo gratuito con l’obbligo di restituirlo. Se sostiene le spese, come provato da fatture e da bonifici, anche il familiare che convive con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, ha diritto alla detrazione. Per familiare intende il coniuge, il parente entro il terzo grado o l’affine entro il secondo grado. La condizione di convivente o di comodatario deve sussistere nel momento in cui viene inoltrata la comunicazione di inizio lavori. Nel caso in cui sia stato stilato un contratto preliminare di compravendita di un immobile, il bonus spetta all’acquirente purché i lavori siano eseguiti a sue spese o il compromesso sia stato registrato. Eventuali quote di spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici e non detratte da un contribuente deceduto, non possono andare a beneficio dell’erede che materialmente detiene l’immobile.

Detrazione acquisto mobili

Chi è legittimamente esonerato dal presentare la dichiarazione dei redditi, non ha diritto al bonus mobili 2017 perché per fruirne occorre, come peraltro accadeva in passato, essere fiscalmente attivi. Il bonus mobili, infatti, è un incentivo fiscale, quindi non si tratta né di un rimborso, né di un credito d’imposta. In pratica è una detrazione che abbatte l’ammontare dell’imposta dovuta e calcolata sul reddito. La precisazione è importante poiché lo sgravio deve necessariamente trovare capienza; in pratica se, ad esempio, l’ammontare del bonus supera quella dell’imposta, si azzera quanto si dovrebbe pagare, ma la differenza, in linea generale, non può essere recuperata. Per non perdere la detrazione, quando il nucleo familiare è composto da più persone, l’agevolazione può essere imputata, nel rispetto delle regole vigenti, a chi ha un reddito maggiore. Sempre per evitare problemi di incapienza e comunque nel rispetto della legge, si possono cointestare, a più persone le fatture e i bonifici riguardanti gli interventi effettuati. Marito e moglie comproprietari di un immobile, possono, se insieme pagano le spese, ad esempio, godere del bonus in base alle quote possedute. La detrazione, eventualmente da ripartire tra più aventi diritto, è calcolata fino a un massimo di 10.000 euro al netto delle spese sostenute nell'anno 2016 per le quali si è già fruito dello sgravio.

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