Norme

Bonus mobili confermato per il 2018

Il Bonus mobili è stato prorogato per tutto il 2018 per la gioia dei contribuenti: fra conferme e modifiche, ecco tutto quello che serve sapere per godere delle agevolazioni

di Redazione

09 gennaio 2018

Bonus mobil 2018

Bonus mobili, proroga per il 2018

È ufficiale, il bonus mobili è stato rinnovato anche per il 2018. I timori della vigilia sono stati fugati dall’approvazione della legge di Bilancio che ha confermato, fino al 31 dicembre 2018 e con pochissime modifiche, l’impianto delle agevolazioni già presente nello scorso anno. La proroga del bonus mobili fa felici tutti: ci guadagnano i proprietari delle case, le imprese e in fin dei conti anche il Fisco, che trae giovamento da tutta quella serie di spese che probabilmente non verrebbero neppure prese in considerazione dai contribuenti se non ci fosse la spinta fornita dalle agevolazioni in questione. Per tutto il 2018 i richiedenti in possesso dei dovuti requisiti potranno dunque accedere al bonus arredi, al bonus ristrutturazione all’Ecobonus. Per chi non lo sapesse, ricordiamo che il bonus mobili non è altro che un’agevolazione di tipo fiscale che consente a chi ha effettuato una ristrutturazione di un immobile nel 2017 di poter detrarre dalle tasse le spese che saranno sostenute per acquistare arredi, mobili ed elettrodomestici nell’arco del 2018 per quello stesso immobile. Nello specifico, si tratta di una detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di nuovi mobili o grandi elettrodomestici (di classe non inferiore alla A+, e A per i forni) per un importo massimo di 10.000 euro suddivisibile in 10 quote annuali di pari importo. Ad esempio, su una spesa di 5.000 euro si ha il diritto di detrarre 2.500 euro da suddividere in 10 quote di pari importo.

Bonus mobili come funziona

Entriamo nel campo della pratica: come funziona il bonus mobili? Se nel 2017 un contribuente ha sostenuto una serie di spese per interventi di ristrutturazione (a loro volta agevolati dal bonus ad essi collegato), nel 2018 avrà il diritto di detrarre il 50% delle spese sostenute per cambiare l’arredamento della propria casa (o di una parte comune del condominio) per un massimo di spesa di 10.000 euro. In questo bonus rientrano perciò le spese di acquisto per nuovi mobili, grandi elettrodomestici (di classe energetica non inferiore alla A+ e ad A per i forni) e arredi (armadi, letti, librerie, scrivania, tavoli, sedie, arredo per il bagno, ecc…). Per godere del bonus mobili 2018 è condizione necessaria che il contribuente abbia eseguito lavori di ristrutturazione edile rientranti tra quelli agevolati dal bonus ristrutturazione (la cui importanza vedremo nel paragrafo successivo) nel 2017 e che sia assoggettato all’Irpef o all’Ires. A questo punto il contribuente beneficiario ha diritto a sottrarre ciascuna delle 10 quote pattuite per legge ogni anno, tramite 730 e modello Redditi. Nello specifico, ciascuna quota viene detratta annualmente nella dichiarazione dei Redditi, a cominciare da quella successiva all’anno in cui si sono sostenute le spese.

Bonus mobili ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione è saldamente legato al bonus mobili. Senza il primo è infatti impossibile fruire del secondo. Come abbiamo sottolineato in precedenza, è infatti possibile godere dell’agevolazione del bonus mobili 2018 solo nel caso in cui si siano effettuati nell’anno precedente, il 2017, lavori di ristrutturazione nell’immobile oggetto di agevolazione. Per interventi di ristrutturazione si intendono lavori di manutenzione straordinaria o ordinaria, di restauro o risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o di ricostruzione. In presenza di queste condizioni, il contribuente può acquistare dei nuovi mobili, grandi elettrodomestici e arredi detraendo il 50% delle spese effettuate per essi. Il bonus mobili va così a sommarsi al bonus ristrutturazione, caratterizzato da una detrazione al 50% per un massimo di spesa pari a 96.000, e sempre da suddividere in 10 quote di pari importo per 10 anni. È bene ricordare inoltre che la normativa che collega la ristrutturazione iniziata nel 2017 e l’acquisto mobilida effettuare nel 2018 non vincola tale acquisto all’ambiente ristrutturato. In parole povere, si possono ristrutturare il bagno e la cucina e godere dell’agevolazione per mobili e arredi acquistati per camere e salotto.

Ecobonus e lavori in casa

Possiamo definire l’’Ecobonus come una sottocategoria del bonus mobili 2018. Si tratta infatti di un’agevolazione fiscale per tutti quei contribuenti che sostengono spese per interventi di riqualificazione energetica della propria casa, su edifici condominiali, o su uffici, negozi e capannoni. Come per il bonus mobili, tale agevolazioni consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires. Fra le spese detraibili tramite l’Ecobonus troviamo quelle effettuate per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento della casa, con conseguente riqualificazione energetica (tramite la sostituzione di pavimentazione, finestre e infissi in modo da migliorare e mantenere il calore all’interno dell’edificio), l’installazione di pannelli solari e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia. Il minimo comune denominatore che guida questi lavori è sempre lo stesso: meno spreco di energia, più risparmio e maggiore efficienza energetica. Con l’approvazione della nuova legge di Bilancio 2018 che ha confermato il bonus mobili, ristrutturazione ed Ecobonus, la detrazione per chi sostituisce infissi e schermature è scesa dal 65% al 50%; per quanto riguarda la sostituzione delle caldaie a condensazione, dal 2018 la detrazione è del 65% se si installa una caldaia a condensazione di classe A con contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, del 50% se si installa una caldaia a condensazione di classe A e dello 0% se si installa una caldaia di classe B. Come già visto per il bonus mobili, la detrazione prevista dall’Ecobonus va suddivisa in un numero di quote di pari importo (al massimo 10) scaricabili una per anno tramite 730 o modello Redditi.

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