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Bonus mobili

Il Bonus Mobili consente di detrarre dall'IRPEF metà delle spese per acquistare mobili ed elettrodomestici usati per arredare case ristrutturate. In questo modo risulta essere una seconda detrazione.

di Redazione

13 novembre 2017

Bonus Mobili Agenzia delle Entrate

Bonus Mobili Agenzia delle Entrate

Il Bonus Mobili consiste in un'agevolazione fiscale grazie alla quale poter detrarre dalla dichiarazione IRPEF dell'anno successivo il 50% delle spese sostenute per arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L'importo detraibile sul quale calcolare il bonus è 10.000 euro per unità immobiliare e viene ripartito in 10 rate annuali uguali. Bisogna tenere a mente che ci sono precise modalità da seguire e certi requisiti da rispettare per poter accedere al beneficio fiscale. Tutte le informazioni e comunicazioni riguardanti il Bonus sono date dall'Agenzia delle Entrate all'interno della sezione dedicata del proprio sito web. In questo modo l'utente sa come procedere e come fare per accedere al bonus. Innanzitutto è fondamentale che i lavori di ristrutturazione siano precedenti l'acquisto dell'arredo. Inoltre il beneficio riguarda mobili nuovi e grandi elettrodomestici che sono classificati almeno all'interno della classe energetica A+. Sono lavatrici, lavastoviglie, freezer, frigo, forni a microonde, sistemi per condizionare e riscaldare gli ambienti e asciugatrici. Rientrano nel bonus anche stufe elettriche, piastre riscaldanti, ventilatori e sistemi di cottura elettrici.

Bonifico Bonus Mobili

Per accedere al Bonus Mobili bisogna seguire l'iter indicato per legge: innanzitutto il pagamento dei fornitori deve essere fatto con bonifico bancario o postale oppure con carta di debito o di credito. Tutte queste modalità consentono di tracciare il denaro e di ricondurre in modo univoco il versamento al contribuente. Invece non sono ammessi altri mezzi di pagamento, come contanti e assegni, per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici. Inoltre bisogna tenere a mente che, se si paga con carta di credito oppure carta di debito, la data di riferimento è il giorno indicato sulla ricevuta di transazione. Si tratta del giorno nel quale il titolare ha usato la carta e non quello in cui la spesa è stata addebita sul conto corrente. Il bonifico per il Bonus non deve essere necessariamente fatto usando il bollettino predisposto in maniera apposita da Poste e banche. In questo modo la transazione non rimane soggetta a ritenuta, come invece accade quando si devono pagare le spese di ristrutturazione edilizia. Le modalità sono le stesse per quanto riguarda i costi di trasporto e per il montaggio dei mobili presso la propria casa.

Causale bonifico Bonus Mobili

Un aspetto fondamentale da valutare con attenzione riguarda la causale del bonifico per il Bonus Mobili. Infatti l'utente deve indicare i riferimenti normativi che regolano requisiti e modalità d'accesso al beneficio fiscale. Inoltre è necessario indicare il riferimento ai lavori di ristrutturazione messi in atto nell'immobile da arredare. In secondo luogo all'interno del bonifico postale oppure bancario bisogna indicare altri dati, come il codice fiscale dell'utente che fruisce del bonus fiscale e il codice fiscale o il numero di partita Iva del fornitore, venditore o produttore di mobili ed elettrodomestici verso cui si effettua il versamento. Gli stessi dati vanno riportati anche sui bonifici postali o bancari effettuati per pagare le spese di montaggio e trasporto degli arredi. Quando si acquistano gli elettrodomestici e i mobili è bene ricordare che la data di pagamento deve essere sempre seguente l'inizio dei lavori di ristrutturazione. Si tratta infatti di un requisito basilare che regola l'accesso al beneficio. Quindi occorre conservare tutte le ricevute per 10 anni e riportare le spese sostenute nel Modello Unico o Modello 730 usato per la dichiarazione dei redditi.

Bonus Mobili ristrutturazione

Il Bonus Mobili e la ristrutturazione dell'immobile da arredare sono elementi inseparabili. Infatti il beneficio per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici spetta al contribuente solo dopo aver messo in atto lavori di ristrutturazione in casa oppure nelle parti comuni di edifici residenziali. Gli interventi che permettono l'accesso al Bonus sono il restauro edile, la manutenzione straordinaria, il risanamento conservativo e la ristrutturazione vera e propria dell'immobile. Inoltre consentono di fruire del beneficio il restauro di interi fabbricati oppure la loro ristrutturazione da parte di cooperative edilizie e imprese edili o di costruzione quando si assegna o si vende l'immobile entro 18 mesi dalla chiusura del cantiere. Inoltre, se viene dichiarato lo stato di emergenza, anche il ripristino o il restauro di abitazioni soggette a danni da parte di eventi calamitosi consente l'accesso. Non permettono di ricevere la detrazione fiscale la posa di nuovi pavimenti, la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione di infissi esterni e altri lavori di manutenzione ordinaria. Questi permettono di chiudere il Bonus solo quando riguardano aree comuni di fabbricati.

Bonus Mobili senza ristrutturazione

Non è possibile accedere al Bonus Mobili senza la ristrutturazione dell'immobile da arredare, tuttavia gli interventi possono riguardare anche le parti comuni di un fabbricato a destinazione residenziale. In questo caso i condomini fruiscono, ognuno in base ai decimi di proprietà, della detrazione dopo che sono stati intrapresi i lavori di recupero, manutenzione straordinaria oppure ordinaria delle aree condominiali. Si tratta dell'appartamento del portiere, della guardiola o del lavatoio. Tuttavia bisogna sempre tenere a mente che i mobili e gli elettrodomestici acquistati devono servire per arredare le parti comuni e non i singoli appartamenti. Al tempo stesso i beni acquistati possono essere usati per arredare un ambiente dell'immobile che però non è stato oggetto di interventi edilizi. Nel caso dei lavori riguardanti le aree condominiali, si può accedere al Bonus anche se si effettuano interventi minori, come il rinnovo di intonaci e manti impermeabili, la sostituzione di infissi esterni, tegole e pavimenti, la pittura delle pareti. Inoltre è possibile riparare cancello, mura di cinta, grondaie oppure portoni. In questo caso basta una dichiarazione sostitutiva.

IVA Bonus Mobili

Il Bonus Mobili è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 e la Legge di Stabilità ha previsto gli stessi requisiti di accesso e le stesse modalità vigenti durante l'anno precedente. La detrazione fiscale ammonta al 50% per un importo massimo di spesa di 10.000 euro ed è legata alla messa in atto di lavori di recupero e ristrutturazione edilizia. L'IVA prevista dal Bonus per l'acquisto dei beni rimane quella canonica, tuttavia i lavori di ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo applicano sempre l'aliquota al 10%. Nel caso degli interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria, sono soggette all'IVA al 10% le prestazioni di servizi riguardanti gli immobili residenziali. Invece le cessioni di beni possono fruire della stessa aliquota agevolata solo se sono comprese in un contratto di appalto. Ciò vuol dire che i beni e gli attrezzi devono essere acquistati dalla ditta edile che porta a termine i lavori e non dal committente. Tuttavia, se si parla di beni di valore significativo, l'IVA agevolata viene applicata solo su un importo pari al valore della prestazione stessa. I beni in questione sono sanitari, ascensori, rubinetterie e caldaie.

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