Norme

La classe energetica degli immobili

Classe energetica immobili: negli ultimi anni l'Italia ha recepito la Direttiva Europea in materia di prestazione energetica degli edifici, che comporta l'obbligo di assegnare una classe energetica agli immobili nuovi e ristrutturati.

di Redazione

07 ottobre 2014

Classi energetiche degli immobili in relazione ai consumi annui

Classe energetica immobile

Conoscere la classe energetica degli immobili serve a un duplice scopo: migliorarne l'efficienza energetica, intervenendo sulla struttura e limitando il fabbisogno di energia, e aumentarne il valore di mercato, per attrarre potenziali acquirenti, interessati all'acquisto di case a risparmio energetico. L'appartenenza a una classe energetica è indice del fabbisogno di energia dell'immobile per il riscaldamento invernale ed è espresso in kwh/annuo per metro quadro di superficie. I fattori che influiscono sull'attribuzione di una classe energetica, come materiali di costruzione, serramenti, tipo di impianto di riscaldamento, sono molteplici. Le classi energetiche sono 8 e vengono indicate con una lettera da A a G. Alla classe A+ corrisponde il più alto livello di efficienza energetica, alla classe G, in fondo alla classifica, corrispondono i consumi più elevati. Gli immobili in classe A+ hanno un fabbisogno energetico inferiore a 15 kwh/mq all'anno, quelli in classe G un consumo stimato maggiore di 160 kwh/mq annui. A metà della classifica si colloca, con consumi inferiori a 70 kwh/mq annui, la classe C che è la minima richiesta per gli edifici di nuova costruzione. Fonte: www.vasto24.it

Certificazione classi energetiche immobili

Al fine di limitare il più possibile l'emissione dei gas responsabili dell'effetto serra, in linea con il protocollo di Kyoto, il decreto legislativo n.192 del 19 Agosto 2005, attuativo della direttiva comunitaria del 2002, ha stabilito i criteri per redigere l'attestato di certificazione energetica (Ace) degli immobili. Si tratta di un documento di valutazione delle prestazioni energetiche dell'edificio, che individua la classe energetica di appartenenza e suggerisce anche condizioni e modalità di intervento per riqualificare l'immobile poco efficiente. L'attestato di certificazione energetica, rilasciato da un tecnico abilitato, ha una validità di 10 anni e persegue diversi obiettivi: garantire la massima trasparenza sul mercato immobiliare, affinché ciascuno possa valutare il rapporto costo/beneficio al momento dell'acquisto della casa; rendere consapevoli i proprietari del costo di gestione che un immobile comporta; incoraggiare gli interventi di riqualificazione dei vecchi stabili, attraverso sgravi fiscali; riconoscere il valore dell'investimento sull'immobile a chi apporta migliorie per il risparmio energetico, tramite l'aumento del prezzo di mercato. Fonte: www.arredamento.it

Come si calcola la classe energetica degli immobili

L'attribuzione della classe energetica agli immobili dipende dalle caratteristiche strutturali degli edifici, dal consumo annuo di gas metano e dalla zona climatica di appartenenza. Ai fini della certificazione energetica, il territorio nazionale è stato suddiviso in varie zone climatiche, a ciascuna delle quali corrisponde un certo valore di grado giorno (GG), un'unità di misura che esprime la somma delle differenze tra le temperature esterne e quelle interne pari a 20 gradi. Al clima più rigido corrisponde un valore più alto di GG e dell'indice di prestazione energetica dell'edificio. Per avere un'idea della classe energetica di appartenenza della nostra abitazione, si possono eseguire semplici calcoli, basandoci sul consumo annuale di gas metano necessario per il riscaldamento durante i mesi invernali. Questo dato, espresso in metri cubi e riportato sulla bolletta del gas, deve essere moltiplicato per un coefficiente pari a 8,3. Il risultato ottenuto va diviso per i metri quadri dell'abitazione, per ottenere un valore espresso in kwh termici, cui corrisponde una precisa classe energetica. Fonte: www.teatronaturale.it

Dall'attestato di classificazione energetica (Ace) all'attestato di prestazione energetica (Ape)

Con la legge 90/2013 l'attestato di classificazione energetica (Ace) viene sostituito dall'attestato di prestazione energetica (Ape) e la normativa italiana si adegua a quella europea. Il nuovo attestato viene redatto da tecnici certificatori abilitati e riguarda il fabbisogno energetico dell'immobile, calcolato in base a vari parametri, che includono anche le peculiarità di impianti e di isolamento termico dell'edificio. L'attestato Ape è richiesto per edifici nuovi, per quelli soggetti a ristrutturazioni importanti, per edifici aperti al pubblico e per quelli della pubblica amministrazione. L'obbligo di produrre l'Ape si ha anche nel caso di trasferimento dell'immobile a titolo oneroso (vendita e locazione) e di annunci immobiliari. La violazione delle norme comporta sanzioni pecuniarie variabili da 3.000 a 18.000 euro. L'attestato Ape è valido 10 anni e va sostituito se le migliorie strutturali apportate agli edifici sono tali da richiedere il cambiamento di classe energetica degli immobili. I proprietari di immobili muniti di attestato Ace in corso di validità e conformi alla direttiva 2002/91/CE non sono tenuti a produrre l'attestato Ape. Fonte: www.ilgiornaledeltermoidraulico.it

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