Norme

Classi catastali degli immobili

Le classi catastali rappresentano una suddivisione interna alle categorie degli immobili individuate dal catasto; ogni categoria vien divisa in molte classi, per meglio connotare gli immobili.

di Redazione

16 luglio 2015

classi catastali

Classi catastali degli immobili

Il catasto italiano è stato istituito alla fine dell'800, e in seguito è stato revisionato solo nel 1969; questo ente censisce tutti i fabbricati, i terreni, le costruzioni, presenti sul territorio dello stato. Nel momento in cui si finisce di costruire un nuovo fabbricato è necessario farne denuncia al catasto, o all'ufficio locale per l'edilizia, che si premurerà di inserire la costruzione in una classe catastale. Le classi catastali degli immobili individuano in modo preciso la destinazione d'uso di ogni fabbricato e la presenza di elementi di pregi o finiture di lusso. I fabbricati vengono dapprima suddivisi in categorie, ad esempio la categoria A individua le abitazioni ad uso civile, mentre le Scuole e gli altri edifici statali fanno parte della categoria B. Ogni categoria è ulteriormente suddivisa in classi, indicate da un numero, ad esempio la classe A1 è quella delle abitazioni signorili, mentre A3 è la classe per le abitazioni economiche. A seconda della classe di appartenenza, si misurano tasse e altri oneri.

Classe catastale A2

Alla classe A2 appartengono le abitazioni di tipo civile; con questi termini si indicano le abitazioni che non presentano particolari finiture di pregio, o la presenza di giardini o altri spazi esterni, quindi non possono venire considerate abitazioni di lusso. Tipicamente queste case sono suddivise in appartamenti, ma non è una caratteristica sine qua non. Quando si calcola l'IMU o la TASI è necessario conoscere le classi catastali degli immobili per capire a quale si riferisce la tassa, in modo da poterne poi calcolare la rendita. L'appartenenza di una costruzione ad una data classe viene decisa dall'ufficio locale per l'edilizia al momento della fine dei lavori di costruzione; tale attribuzione viene fatta considerando le caratteristiche della casa, quali finiture, giardino, garage, spazi esterni, ma anche la posizione nel centro abitato. Per questo, case dall'aspetto molto simile, possono venire inserite in classi catastali differenti a causa ad esempio di una maggiore vicinanza ai servizi.

Categorie e classi catastali

Il catasto italiano individua per ogni fabbricato una categoria di appartenenza: - alla categoria A appartengono le abitazioni; - la categoria B individua le costruzioni di proprietà dello stato o di altri enti, utilizzate per scopi comuni, senza fini di lucro, come scuole, convitti, biblioteche, musei; - la categoria C comprende negozi, uffici, tettoie, laboratori, fabbricati sportivi; - la categoria D comprende tutti gli edifici di una certa dimensione utilizzati a scopo di lucro, come capannoni, banche, pontili; - nella categoria E troviamo tutte le costruzioni che hanno una funzione diciamo strutturale, come ponti, cimiteri, piloni, e anche le chiese e gli edifici per il culto; - nella ultima categoria, la F, troviamo tutti i fabbricati che non trovano posto nelle altre categorie, come i caseggiati in rovina, o i cortili interni. Ogni categoria è suddivisa in più classi catastali degli immobili, che indicano in modo più preciso la tipologia di abitazione o fabbricato.

Destinazione d'uso

La destinazione d'uso è l'utilizzo che si può fare di un fabbricato. In alcuni casi tale indicazione viene richiesta direttamente dal proprietario del fabbricato, che ad esempio intende viverci, e quindi richiede che la sua casa venga accatastata in categoria A. Il piano regolatore indica zona per zona quali costruzioni è possibile costruire in un dato terreno; in questi casi è obbligatorio costruire immobili con destinazione d'uso prescritta dal piano regolatore. In sostanza, il Comune indica quali aree siano da adibire alla costruzione di abitazioni, e quali invece siano indicate per la costruzione di strutture lavorative. Una volta che un immobile è stato accatastato indicando la destinazione d'uso, se la si intende modificare è necessario richiedere tale variazione al catasto, e tale operazione non viene sempre permessa. Se ad esempio si ristruttura una abitazione, per utilizzarla come ufficio o come negozio è necessario richiedere una variazione della destinazione d'uso. Per questo motivo è importante conoscere le classi catastali degli immobili, così sarà possibile sapere a quale categoria appartiene un edificio e se sia possibile destinarlo ad un altro uso.

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