Rendita catastale: questa grande sconosciuta
Sempre più spesso nei telegiornali si sente parlare di Imu, liti, baruffe e malcontenti derivanti dal pagamento, e forse anche dalla noia di dover provvedere al pagamento recandosi presso sedi dedicate che siano in grado di effettuare con una certa precisione i calcoli necessari. Per il pagamento di molte imposte, tra cui la tanto discussa Imu, è necessario essere in possesso di molti valori, uno dei quali molto ricorrente, che è appunto la rendita catastale. Si tratta di un numero che viene assegnato alle unità immobiliari che concorrono alla formazione del reddito autonomo, e pertanto assume un valore rilevante in molti calcoli di natura fiscale. Compreso che questo valore nasce dalla considerazione degli immobili, è necessario specificare che è la dimensione degli immobili a determinarlo. Infatti viene dedotto dal prodotto algebrico tra la consistenza dell'immobile (valutata solitamente in metri quadrati) e la tariffa d'estimo, che viene opportunamente tabulata in funzione del territorio d'appartenenza. In alcuni casi, a seconda della specifica tipologia dell'immobile preso in esame, è necessario tenere conto di alcuni coefficienti correttivi che sono opportunamente classificati e tabulati. Nota la rendita catastale, abbiamo a disposizione il valore dell'immobile, che possiamo spendere ed utilizzare in tutti i casi in cui è richiesto, quali: vendita di immobili, calcolo imposte fiscali ed eventuali successioni ereditarie.
Come calcolare la rendita catastale.
Come già preannunciato, il calcolo non è assolutamente complesso e non richiede particolari competenze o conoscenze tecniche per essere eseguito, ma l'attenzione e la precisione sono sempre necessarie. Bisogna considerare che la consistenza dell'immobile non discende solo dalla misurazione dell'appartamento ma anche dal numero di vani e dalla loro grandezza. La tariffa d'estimo viene invece assegnata dall'agenzia del territorio, in funzione della locazione dell'immobile, secondo dei parametri che vengono definiti su vari livelli gerarchici. Vista la delicata destinazione d'uso del valore della rendita catastale, che influisce sul valore delle imposte fiscali, per chi non si sente perfettamente sicuro dei dati in proprio possesso sono disponibili numerosi servizi di calcolo semplificato on-line. Questi servizi, facilmente raggiungibili dal web, si presentano con maschere di calcolo molto immediate e semplici da gestire, che a fronte dell'inserimento di una serie di dati necessari da parte dell'utente, in pochi minuti elaborano risultati perfetti e già fruibili. Anche l'agenzia dell'entrate mette a disposizione un servizio on-line per il calcolo facile ed immediato della rendita catastale. Per fruire del servizio è necessario munirsi di codice fiscale, territorio in cui è sito l'immobile e dati catastali dello stesso. In casi di ulteriori difficoltà è sempre possibile rivolgersi, per il calcolo, presso gli sportelli di un qualunque patronato che potrà venire incontro a qualunque perplessità o dubbio del contribuente.
Informazioni aggiuntive sulla rendita catastale
L'attribuzione della rendita catastale, in caso di nuove costruzioni, deve essere richiesta dal proprietario del nuovo immobile, attraverso la consulenza di un tecnico specializzato, che deve suggerire egli stesso all'Agenzia del territorio il valore da attribuire . Il valore suggerito viene derivato dal tecnico mediante l'utilizzo di programmi informatici ad hoc, che sulla base di dettagliata documentazione tecnica elaborano un valore credibile di rendita catastale. Entro un anno dall'inoltro della richiesta, l'Agenzia del territorio dovrà accettare o modificare la proposta sopraggiunta. Una volta ottenuta e calcolata la rendita catastale, rivalutandola al 5% è possibile procedere col calcolo dell'Irpef, mentre per il calcolo dell' Imu la procedura richiede uno step aggiuntivo. Non basta infatti rivalutare del 5% la rendita catastale, ma è necessario moltiplicare tutto per un valore stabilito e che è diverso in funzione della destinazione d'uso dell'immobile. Per tutti gli immobili, a decorrere dal 2012, il valore è stato posto pari a 160, anche se una prossima rivalutazione renderebbe le cose molto più equilibrate. Stando cosi' le cose, infatti, immobili di nuova fattura finirebbero per avere lo stesso valore di vecchi immobili sorti molti anni fa, in zone prima periferiche e poco valorose ma ora divenute di notevole importanza. Bisogna inoltre ricordare che in nessun modo la rendita catastale di un immobile può essere influenzata dall'andamento del mercato del mattone ma in alcuni casi può subire delle variazioni. Le uniche cause di variazione della rendita catastale sono legate alla modifica dei parametri impiegati per la stima dell'immobile stesso, come ad esempio l'esecuzione di lavori di ristrutturazione che possono incrementare notevolmente il valore di mercato dell'immobile. Ecco perché nel caso in cui sono in corso dei lavori di manutenzione straordinaria in casa, durante il periodo di pagamento dell' Imu, è necessario riferirsi alla rendita catastale dell'anno trascorso, ma al termine dei lavori sarà opportuno chiederne l'aggiornamento presso l'erario. La variazione in funzione delle opere compiute potrebbe essere anche di significativa entità, per cui bisogna prestare molta attenzione a questi aspetti spesso molto sottovalutati. Infine pure gli immobili disabitati, anche se impraticabili, continuano a possedere una rendita catastale e per questo è necessario pagarne l' Imu, anche se in presenza dell'opportuna documentazione sarà possibile usufruire di una sostanziosa detrazione.