Norme

Riforma del condominio

Le nuove normative nell'ambito della riforma del condominio prevedono nuovi principi e istituti giuridici finalizzati a stabilire un migliore ordine ed equilibrio nelle abitazioni condominiali.

di Redazione

24 luglio 2015

unità condominiale lussuosa

Riforma del condominio 2013

Ristabilire l'ordine negli edifici e portare nuove regole è quello che la legge del 18 Giugno 2013 ha accordato insieme agli articoli che sanciscono i principi relativi alla riforma del condominio. La normativa prevede quei principi che già erano stati dibattuti ed individuati dalla pratica e sanciti dalla giurisprudenza. I più importanti sono: il supercondominio ossia le spese comuni, il Consiglio di condominio, l'equiparazione dell'ascensore alle scale in modo da dividere le spese di manutenzione e di sostituzione, il riconoscimento del diritto al distacco dall'impianto centralizzato di riscaldamento e condizionamento d'aria riguardante il condominio, le mancanze da parte dell'amministratore condominiale e quindi la cattiva gestione, il divieto in certi casi di avere animali domestici, l'obbligo del conto corrente condominiale, la sicurezza dell'edificio e degli impianti, stabilire un clima sereno e risolvere le avversità tra gli abitanti del condominio perché si possa vivere serenamente. Un altro aspetto importante è la realizzazione di un sito internet in cui si accede per controllare gli aggiornamenti relativi all'unità condominiale.

Riforma del condominio approvata

La legge n.220 del 2012 nominata "Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici" è stata discussa attentamente e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.293. La normativa sulla riforma del condominio è entrata in vigore definitivamente il 18 Giugno 2013 e tutti possono visionarla. L'amministratore viene eletto quando il numero dei condomini è superiore ad otto. Deve possedere la polizza di R.C, ovvero, la qualifica professionale. L'incarico si rinnova tacitamente di anno in anno a meno che non venga deliberata la revoca. I titoli di studio richiesti sono il diploma di scuola media di secondo grado e un corso di formazione e aggiornamento professionale. I temi più importanti sui quali si basa la normativa sono: la detenzione degli animali domestici che non è strettamente vietata ma deve rispettare delle regole ben precise; l'uso delle antenne che viene riconosciuto ad ogni singolo condomino; la convocazione dell'assemblea della quale i condomini devono essere avvisati tramite raccomandata; la nomina dei rappresentanti del consiglio del condominio; l'installazione di impianti di energia rinnovabile a patto che si rispettino i parametri di installazione.

La riforma del condominio 2013

Le novità della riforma del condominio del 2013 riguardano anche i diritti dei condomini, proporzionati al valore dell'unità immobiliare e ai fini della loro tutela. È possibile convocare l'assemblea per diffidare l'amministratore, nel caso commettesse degli errori o svolgesse delle attività che influenzano negativamente il bene di tutti. La normativa non vieta la detenzione di animali domestici ma sancisce alcune regole che, da una parte devono rispettare la sensibilità di coloro che vogliono avere degli animali e dall'altra parte decidere all'unanimità dei limiti ai diritti dominicali. Si può creare un compromesso che vada bene per entrambi le parti. Esso deve essere discusso nell'assemblea condominiale: se la detenzione degli animali crea problemi e ostacola il quieto vivere delle persone, è vietato tenerli e il non rispetto comporta dei provvedimenti. Le norme sono in proporzione alle abitazioni, allo spazio, alle sue dimensioni e alle caratteristiche. Il comune vivere sereno e tranquillo è una priorità di tutti e la normativa cerca di garantirlo al massimo.

Legge sulla riforma del condominio

La normativa sulla riforma del condominio introduce tre nuovi articoli finalizzati a disciplinare l'ambito di applicabilità della disciplina del condominio, le modificazioni delle sostituzioni d'uso e la tutela delle destinazioni d'uso. Il supercondominio prevede la gestione di più unità immobiliari o più edifici che abbiano parti comuni. Le spese dei servizi e degli impianti devono essere supervisionate e discusse in assemblea. La volontà contraria di un solo condomino impedisce che sia presa una decisione. Con la maggioranza l'assemblea ha il potere di modificare, sostituire oppure sopprimere un servizio anche se istituito o già confermato nel regolamento. Le attività che comportano degli ostacoli possono essere cessate ed eliminate del tutto. I condomini possono distaccarsi dal riscaldamento centralizzato per essere in totale autonomia. Questo argomento è spesso motivo di incertezze e lunghe discussioni anche nei tribunali di Giustizia, quando ci sono delle denunce tra persone che condividono delle parti comuni e nella quali sorgono spesso delle discussioni e delle liti accese. Le assemblee devono segnalare i problemi che nascono da subito.

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