Norme

Smaltimento amianto

L'amianto è un pericoloso materiale, nocivo per la salute. Lo smaltimento dell'amianto e i costi sono in media alti, ma vi sono normative e incentivi per chi opta per una scelta così importante.

di Redazione

12 giugno 2015

 amianto

L'amianto

L’amianto in Italia è un materiale che si trova dappertutto. L’utilizzo commerciale di composti (specie nel settore edilizio) che derivano dalle lavorazioni di questo materiale nocivo, è stato enorme e diffuso: basti pensare ai capannoni in città o nelle zone rurali, data la grande resistenza di tale specifico materiale alle intemperie e agli sbalzi termici. Lo smaltimento dell’amianto è un problema delicato. Non solo la salute di chi si trova esposto costantemente, ma anche il rischio di danni ambientali è altissimo. Le normative sullo smaltimento dei questo materila si fermano agli anni ’90. Una di queste, la legge 257/1992 non ha previsto che si abbia un illecito per chi non effettua lo smaltimento, tuttavia è un problema delicato che dovrebbe essere sentito da parte di tutti. Gli incentivi allo smaltimento sono ancora insufficienti, sembra che solo alcune province o regioni diano contributi in denaro. Le aziende nel settore sono davvero varie e i costi sono esorbitanti, soprattutto se la superficie da bonificare è elevata. Si sta tentando di diminuire i costi dello smaltimento con normative nuove, ma la situazione si presenta molto critica.

Rimozione

La rimozione dei rifiuti speciali è un arduo compito. Non solo la pericolosità dell’intera operazione dettata dalle sostanze nocive di per sé, ma è anche un’operazione dispendiosa in termini di costi. L’amianto non è da meno, naturalmente. Ecco che lo smaltimento dei questo materiale, quale rifiuto speciale e pericoloso, ha assunto una gravità assoluta. L’utilizzo fra il 1970 e il 1990 di un numero elevato di Eternit, ossia un composito fibro-cementizio ottenuto dalle lavorazioni di questo materiale, ha creato vari problemi. Le normative vigenti hanno introdotto anche incentivi per la rimozione, specie affidandosi a ditte ed aziende specializzate nel settore. I costi, tuttavia, sebbene le normative vigenti o introdotte da poco, sono elevati: addirittura si sfiorano i 1000 euro per metro quadro. Ultimamente, si sono sviluppate iniziative volte allo smaltimento dell’amianto, cercando di far capire alle persone la pericolosità di tale sostanze e anche metodi fai da te per rimuoverne piccole quantità. Basterebbe cospargere la superficie con sostanze capaci di incapsularla e sigillare il tutto, prima di portarlo in zone atte alla rimozione. Mascherina e guanti sono essenziali.

Incentivi

Gli incentivi allo smaltimento dell’amianto quale materiale tossico, sono, al giorno d’oggi, davvero scarse. Sebbene vi siano normative che prevedano a livello locale incentivi per chi effettua la rimozione di questo prodotto nelle proprie zone, tali interventi sono davvero esigui. A Firenze, giusto per citare uno dei comuni in prima linea che si batte per lo smaltimento di questo materiale, alcuni addetti specifici forniscono un kit per una bonifica fai da te, naturalmente per quantitativi irrisori di materiale. Dotati di guanti, occhiali e tuta specifica, bisogna avere l’accortezza non frantumare la superficie e di non inalare eventuali polveri della superficie, cospargendola di materiale incapsulante. Una volta effettuate tali operazioni, si porterà il tutto nelle zone che si occupano dello smaltimento successivo. Le normative vigenti hanno cercato di porre un incentivo alla bonifica delle aree sottoposte alla presenza di eternit, un materiale utilizzato in campo edilizio e direttamente derivante da questo materiale nocivo. I danni alla salute sono evidenti e gravi per le esposizioni prolungate: carcinoma e tumori all’apparato respiratorio.

Smaltimento

Lo smaltimento dovrebbe essere un’attività più incentivata. In Italia, nel boom economico del trentennio scorso, le costruzioni che utilizzavano composti derivanti da questo materiale sono state innumerevoli. L’amianto è diffuso dappertutto. Il guaio sta proprio nell’altissimo valore di tossicità di tale minerale e naturalmente dei prodotti che ne derivano. Lo smaltimento ha costi che non si direbbero affatto elevati: inoltre, molto spesso, le quantità da bonificare sono talmente estese che servirebbe un intervento di rimozione da parte di ditte specializzate in tale operato. I rischi sono molto alti, tanto chein Italia anche la normativa del 1995 prevedeva che l’INAIL intervenisse per incrementare gli incentivi pensionistici per chi avesse lavorato a stretto contatto con questo materiale. Lo smaltimento, se affidato ad aziende del settore, produce come effetto quello di avere una superficie perfettamente bonificata, diminuendo al minimo i rischi per l’insorgenza di gravi malattie tumorali e del carcinoma. Accanto alla bonifica e alla rimozione, vi sono altre metodologie di smaltimento come l’incapsulamento oppure il confinamento della zona.

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