Norme

Valore catastale

Parliamo, e sentiamo parlare, sempre più frequentemente in questi ultimi anni di valore catastale di un immobile e di quale sia il metodo da utilizzare per calcolarlo.

di Redazione

07 luglio 2015

catasto e canoni

Come si calcola il valore catastale

Una delle maggiori problematiche delle vita economica quotidiana è senza dubbio il calcolo del valore catastale di un immobile. Qui di seguito spieghiamo il procedimento migliore e più semplice possibile. Innanzitutto, è necessario conoscere la categoria catastale dell'immobile e la rendita catastale non rivalutata, reperibile presso l'ufficio del catasto nell'ultima dichiarazione dei redditi (attenzione: per i terreni agricoli si parla di reddito dominicale non rivalutato). In secondo luogo bisogna specificare se si tratta di un'abitazione principale o meno. Quindi, il valore catastale si ricava moltiplicando la rendita catastale per un dato coefficiente di rivalutazione. La rendita catastale delle unità facenti parte del gruppo A, C, D ed E deve essere rivalutata del 5%, mentre quelle del gruppo B del 40%. Questo valore ottenuto dalla rivalutazione deve essere moltiplicato per determinati coefficienti, dati che variano in base all'utilizzo dell'immobile stesso: - 110 prima casa - 120 immobili A, C - 168 immobili B - 60 immobili A/10, E - 40,80 immobili C/1, E - 112,50 per i terreni non edificabili.

Cosa è il valore catastale

Attualmente si fa ancora molta confusione su cosa sia il valore catastale di un immobile. Questo, detto anche valore fiscale, è la base di calcolo necessaria per il pagamento di numerose tasse e imposte, come ad esempio: le imposte di registro, ipotecarie, di successione o di donazione. Questo dato viene particolarmente utilizzato per stabilire il valore minimo annuo del canone di locazione da pagare. E' importante sapere quale differenza intercorre tra valore catastale e commerciale. I due valori, infatti, non coincidono affatto, in quanto per ottenere quest'ultimo è necessario far effettuare una stima immobiliare o una quotazione dell'immobile che andremo a valutare.Abbiamo già spiegato come si calcola, ma dobbiamo specificare che, per immobili non censiti presso il Catasto, e dei quali si vuole conoscere il valore per fini fiscali, si fa riferimento alla rendita presunta o proposta.

Cosa è la rendita catastale

In Italia con il termine rendita catastale si indica: - il valore di un immobile ai fini dell'IMU - il valore catastale ai fini di imposte varie come quelle di successione e di donazione Secondo la legge italiana la rendita catastale è alla base per la determinazione del reddito imponibile soggetto alle imposte. Anche il calcolo della rendita catastale non è semplicissimo, ma cercheremo di spiegarvelo nel modo più comprensibile possibile. La rendita catastale si ottiene come prodotto da due fattori: - la consistenza dell'unità immobiliare - la tariffa d'estimo relativa alla zona censuaria dove è situato l'immobile e all'utilizzo che se ne fa; questa tariffa viene elaborata dall'Agenzia del Territorio. E'possibile conoscere la rendita catastale di un immobile anche online dal sito dell'Agenzia del Territorio, inserendo come dati: - Codice fiscale - Provincia in cui sorge l'immobile - Identificativi catastali La rendita catastale di un nuovo immobile si ottiene dopo 30 giorni dal momento in cui è stato dichiarato agibile ed in seguito ad una perizia effettuata da un perito inviato dall'Agenzia del Territorio.

Rivalutazione della rendita catastale

La rivalutazione della rendita catastale è un problema che interessa milioni di cittadini italiani, soprattutto per la complessità con la quale si verifica. A quanto pare, infatti, sono centinaia gli immobili non dichiarati al catasto o che hanno subito delle modifiche, ma che non sono state segnalate. Lo scopo di questo procedimento è quello di riportare a valori normali delle rendite che possono essere considerate troppo basse. Qui di seguito vi elencheremo tutti quegli immobili che saranno soggetti a rivalutazione (o prima valutazione se mai dichiarati): - Immobili mai censiti - Immobili che hanno subito modificazioni importanti, tali da comportare un aumento influente della loro rendita - Fabbricati rurali che non possono essere considerati più come tali - Immobili il cui uso è stato modificato E' importante sapere che qualsiasi piccola modifica a un immobile può comportare un significativo aumento, basta, infatti, anche solo la costruzione di un umile bagno o un modico vano per un grosso balzo in alto dell'immobile. E' giusto, dunque, rivolgersi il prima possibile al catasto per segnalare eventuali modifiche.

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