Progetto

Cappotto termico

Cappotto termico: come realizzare un isolamento a cappotto dall'esterno. Materiali e tipologie adatte alla bioarchitettura e all'architettura tradizionale

di Redazione

30 settembre 2013

eps knauf cappotto

Benessere e comfort per l’interno casa

Una casa ben fatta è anche una casa ben coibentata: realizzare un cappotto termico esterno alla casa significa incrementare il benessere interno dando alla casa un valore aggiunto, che si tradurrà in beneficio futuro in termini economici e di benessere per la salute di chi vive al suo interno. Esistono due tipologie d’isolamento per un edificio, distinte per la disposizione, interna o esterna ai muri perimetrali. Le due tipologie sono caratterizzate da differenti caratteristiche e sono utilizzate per differenti soluzioni: nel caso di abitazioni ad uso sporadico è più opportuno utilizzare isolamento dall’interno affinchè la casa si scaldi velocemente , spesso per brevi periodi. Se invece nella casa si permane per lunghi periodi, come ville o case in cui si vive è preferibile realizzare isolamenti a cappotto dalla parte esterna dell’edificio in modo che i muri non si surriscaldino nel periodo estivo e non si raffreddino troppo in quello invernale. In foto: cappotto realizzato con EPS Knauf

I materiali per l’isolamento a cappotto

Per evitare le dispersioni di calore dall’interno oppure per evitare che il caldo estivo entri all’interno è importante realizzare un cappotto termico a regola d’arte. Il cappotto termico deve soddisfare criteri che sono l’eliminazione dei ponti termici, una buona posa e una corretta stratificazione delle pareti. Sono molti i materiali a disposizione nel panorama dell’edilizia per la realizzazione di un cappotto termico, dai più sintetici in materiale polimerico a quelli più naturali come il sughero o come gli aggregati di legno. Molto utilizzate ultimamente le lane: la lana di roccia in particolare garantisce un ottimo rapporto tra spessore e isolamento termico. Anche i costi sono molto differenti: i materiali polimerici, infatti, come EPS, XPS e poliuretani costano rispettivamente molto meno rispetto a una lana di roccia e questo spesso ne determina l’utilizzo. In ogni caso la scelta deve essere valutata e ponderata con calcoli termo fisici ben precisi che rendano il corretto spessore di utilizzo affinchè non avvenga condensa superficiale. In foto: cappotto realizzato da Artecasa snc

Il cappotto termico e la bioarchitettura

Bioarchitettura significa avere un comportamento atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell'ecosistema. Questo comporta l’utilizzo di materiali che rispettino l’ambiente e che non contengano agenti chimici dannosi, prediligendo materiali naturali come il sughero, il legno naturale, le fibre vegetali. Perché si usano materiali naturali? Lo scopo dell’utilizzo dei materiali naturali oltre al rispetto per l’ecosistema è anche il ridurre le esalazioni dannose che possono esserci all’interno della casa, che si ripercuotono poi sulla salute di chi vive all’interno. Il “costruire naturale”è una filosofia di pensiero sempre più in auge, anche per un ritorno al rispetto e alla naturalezza di un tempo passato di cui si auspica il ritorno. I materiali utilizzati per l’isolamento in bioedilizia sono canapa, lino, cotone, paglia, sughero, fibre di cocco e cellulosa, pannelli in fibra di legno e legno mineralizzato, lana di pecora. I costi dell’utilizzo di questi materiali naturali sono sicuramente alti rispetto ai materiali sintetici, per un valore aggiunto che vale la pena di considerare. In foto: cappotto GreenMe

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