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Corian o Okite

Corian o Okite: materiali innovativi a confronto per una scelta consapevole di piani da lavoro, cucina, rivestimenti o altro

di Redazione

20 luglio 2013

okite

Agglomerato di quarzo: Okite®

L’Okite è un prodotto creato da un’azienda italiana leader mondiale nella produzione di lastre di conglomerato in quarzo, la SEIEFFE® Industrie. È costituito da quarzo, resina poliestere e pigmenti naturali, per caratteristiche intrinseche uniche che gli conferiscono una unicità materica. L’Okite, infatti, è resistente alle macchie, al calore, ai graffi. È cinque volte più forte del granito, non è poroso e non assorbe liquidi, è facile da pulire senza particolare manutenzione. Garantisce un ottimo livello di protezione da olio, caffè, vino, bevande gassose e molto altro: è sicuro, igienico e idoneo per i piani di preparazione alimenti. È un materiale pratico ed esteticamente molto gradevole, una proposta di nuova generazione, ideato con una filosofia green: fonti e processo ecosostenibili, ricerca orientata verso un utilizzo efficiente di risorse naturali. Inizialmente è nato per realizzazione di piani cucina, ma si è poi esteso a molte altre aree della casa, come ad esempio i rivestimenti, con garanzia di 10 anni. Altro materiale innovativo, il Corian. Voi cosa scegliereste, Okite o Corian? In foto: campioni di Okite

Seta e talco al tatto: il Corian®

Okite o Corian, un vero dilemma. Questo secondo materiale innovativo invece, si chiama Corian ed è prodotto dalla DuPont. Si tratta di un composito avanzato per superfici, impiegabili sia in arredamento tanto in architettura, materiale dalle grandi prestazioni e versatilità progettuale. È costituito da composto per 1/3 da resina acrilica (PMMA) e per 2/3 da minerali naturali, con cui si produce l’alluminio, è solido non poroso e omogeneo. È impiegabile per usi davvero creativi poiché con questo materiale è possibile realizzare forme anche molto particolari e articolate. È un materiale molto resistente, non si sfalda, resiste a urti e tagli o graffi ma nel caso succeda, si può riparare con un detergente abrasivo delicato e una spugnetta. È igienico, non consente la crescita di funghi e batteri, è atossico, e non rilascia gas nemmeno con la combustione. È un materiale molto ecologico: è, infatti, prodotto nel rispetto di norme che limitino scarti e consumo energetico, ed è certificato GREEN GUARD Indoor Air Quality Certified®. In foto: lavandino in Corian di Deka Granit

Corian o Okite? Materiali a confronto

Scegliere tra Corian o Okite non è una cosa semplice. Tutto sta a vostro gusto e necessità, ma dovete sapere alcune cose prima di eseguire questa scelta. Innanzitutto, a paragone di costi, il Corian è davvero molto caro. Ma questo è motivato dalla sua alta qualità, dal fatto che a differenza dell’Okite permette realizzazione di forme molto difficili e articolate, e che se si graffia o scalfisce accidentalmente si può riparare, mentre l’Okite, non lo permette se non in parte. Sono materiali molto resistenti, l’Okite è un composito molto duro, quindi è più facile che con una botta o un urto si scheggi o sfaldi. Il calore: è consigliato impiegare sottopentola sempre, prima di appoggiare pentole roventi sulla superficie di piani realizzati in Corian. Il calore infatti, può danneggiare la superficie, come l’acqua bollente all’interno de lavello del medesimo materiale. Assicuratevi che sia presente un abbondante flusso di acqua fredda prima del getto bollente. Attenzione alla dimensione delle pentole che posate sui fuochi: devono essere di dimensioni corrispondenti ai fornelli di cottura, per non causare problemi alla parte circostante, in Corian. L'Okite è maggiormente resistente al calore, ma come composito costituito da resina, è comunque soggetta a danno se si appoggia una pentola a temperatura troppo elevata. Esteticamente, il Corian è traslucente alla luce, al tatto setoso e piacevole. L’Okite è compatta e luccicante, per un particolare effetto marmo. I prezzi: il Corian ha un prezzo molto alto, dato anche dalle lavorazioni chi si possono effettuare, di antura molto complessa, l'Okite è relativamente più accessibile. In foto: lampada Candelabra di Piers Mansfield Scadden

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