I materiali dei termosifoni
Se state per acquistare i termosifoni o radiatori per uso domestico, tenete conto che ne esistono varie tipologie, che possono essere scelti valutandone l'estetica, ma soprattutto i materiali con cui sono realizzati e dai quali dipendono il loro funzionamento e i consumi che comportano. I termosifoni più tradizionali sono in ghisa, strutturati con elementi modulari a sviluppo verticale, da assemblare per dimensioni e numero a seconda di spazio disponibile ed esigenze particolari. Vengono ancorati ai muri perimetrali e sono dotati di due tubi, di andata e di ritorno, in cui scorre l'acqua calda che proviene dalla caldaia. Questi radiatori sono resistenti e solidi, si scaldano e si raffreddano abbastanza lentamente e conservano a lungo il calore. Per questo facilitano il risparmio energetico e sono particolarmente adatti alle prime case e ai locali in cui si soggiorna a lungo. Ci sono poi i termosifoni realizzati in acciaio, che impiegano meno tempo nel riscaldamento e nel raffreddamento e si adattano ad ambienti di ridotte dimensioni, a climi più miti o alle seconde case, dove si soggiorna saltuariamente. Comportano un ingombro minore di quelli in ghisa. I radiatori in alluminio, infine, con peculiarità simili ai modelli in acciaio, si prestano ad essere veri e propri elementi di arredo, grazie alla plasmabili del materiale con cui sono realizzati, che consente di dare loro forme e dimensioni diverse e originali, sicuramente più personalizzabili.
Il funzionamento
Vi sono alcune buone regole per garantire la massima efficienza al funzionamento dei radiatori in casa. Un pannello in materiale isolante, da collocare tra il termosifone e la parete, soprattutto se il radiatore è collocato sotto una finestra, ottimizzerà il funzionamento dello stesso. tenete i radiatori sgombri da tende, non collocatevi davanti alcun mobile, perché entrambi potrebbero ostacolare la circolazione dell'aria e assorbire il calore destinato all'ambiente circostante. Se non desiderate che magari i più piccoli in casa tocchino il termosifone ricorrete alle apposite grate protettive che vi sono in commercio e che non riducono il potere scaldante dell'apparecchio. Esistono anche mensole specifiche per essere "appoggiate" sopra i radiatori, a una distanza minima di 15 cm comunque. Quando inizia il freddo e decidete di accendere l'impianto di riscaldamento, fate spurgare l’aria dai radiatori attraverso la valvola di sfiato, per eliminare eventuali bolle d’aria che non permettono al radiatore di riscalare come dovrebbe e sovraccaricano inutilmente il lavoro della caldaia. Probabilmente, quando effettuerete tale operazione, dalla valvola uscirà anche dell'acqua bollente sotto pressione: proteggete il pavimento sottostante collocandovi uno straccio. Campanello di allarme su un cattivo funzionamento del radiatore può essere anche la comparsa di macchie di umidità sui muri, probabile sintomo di una perdita nei tubi del radiatore. E' consigliabile chiamare un idraulico per verificarlo ed eventualmente rintracciare e sanare la perdita. Se abbiate in un condominio, dovreste potere avere a disposizione la mappa delle tubazioni condominiali.
Sostituire i vecchi caloriferi
Se i vostri vecchi termosifoni sono usurati, potete pensare di carteggiarli e ridipingerli, oppure decidere di sostituirli, magari optando per radiatori arredo meno ingombranti. In tal caso risparmierete sui consumi, perché i nuovi modelli di termosifoni, grazie alle tecnologie che ne sono alla base e li rendono efficienti e al fatto che nelle tubature interne non presentano calcare, garantiscono un sicuro risparmio energetico. prima si sostituire o spostare un radiatore in casa, nel caso abbiate un impianto di riscaldamento centralizzato, la decisione va comunicata all'amministratore del condominio, per ottenere l'approvazione ai lavori (l'allacciamento a una caldaia comune non consente infatti di aumentare il numero di termosifoni in ciascuna abitazione). Se l'impianto viene modificato, va prima avvisato chi si occupa della conduzione dell'impianto stesso, come prevede la legge sulla sicurezza. Per spostare un radiatore in ghisa dall’ancoraggio originario, poi, deve intervenire un idraulico o comunque un tecnico specializzato ai sensi della L. n. 46/1990. Spostare un termosifone di questo tipo comporta poi opere murarie, dopo le quali vanno effettuati gli opportuni controlli di funzionamento e aggiornato il libretto d’impianto.