Considerazioni preliminari all’acquisto dei termosifoni
L’acquisto dei termosifoni deve essere ben ponderato. Occorre cioè valutare con calma diversi fattori, andando molto al di là dell’estetica. Fondamentali sono le dimensioni, direttamente riconducibili al numero di elementi compongono i caloriferi stessi.
Per arrivare alla giusta definizione, occorre partire dalla metratura dei vari ambienti. Il termosifone non deve essere troppo piccolo, ma neanche troppo grande. E lo dimostra il fatto che quelli destinati al bagno sono parecchio ridotti rispetto a quelli installati, per esempio, nel salotto. Un discorso a parte va fatto per la camera da letto: anche se ampia, non necessita di un termosifone grande perché potrebbe andare a scapito della qualità del sonno e del riposo. Ci vuole la giusta via di mezzo.
Sempre dall’estensione delle stanze deve dipendere anche la scelta dei materiali: più avanti analizzeremo nel dettaglio la questione e le diverse opzioni. I materiali, a loro volta, incidono notevolmente sul prezzo; chi dispone di un budget limitato, per esempio, deve tener presente che i termosifoni in acciaio sono più costosi di quelli in ghisa. Da non sottovalutare, inoltre, sono la resa termica e l’efficienza energetica: a quest’ultima, ovviamente, sono collegati i consumi.
Come calcolare quanti caloriferi occorrono in una stanza
Non è difficile definire il numero di termosifoni necessari in una stanza: bisogna basarsi sul numero di elementi che li compongono e individuare il fabbisogno necessario per raggiungere una temperatura confortevole.
Si parte calcolando la cubatura del vano, e per far ciò è sufficiente moltiplicare la superficie in pianta per l’altezza media del vano. Se, per esempio, l’ambiente misura 18 mq ed è alto 3 metri, la cubatura equivale a 54 mc. A questo punto si calcola la potenza che occorre per riscaldare adeguatamente la stanza e il consiglio è quello di considerare 3 Kcal per 1 mc. Nel nostro caso, quindi, il risultato è di 1.620.
Lo step successivo consiste nel consultare la scheda tecnica del termosifone per verificare la potenza generata da ciascun elemento. Supponendo sia pari a 200 Kcal, si divide il numero equivalente alla potenza necessaria (1.620) e quello equivalente alla potenza generata da un elemento (200). Risultato: 8,10. Arrotondando per difetto, abbiamo 8.
E proprio questo è il totale degli elementi necessari. Infine si sceglie se installare due termosifoni da 4 oppure uno da 5 e uno da 3.
Perché scegliere i termosifoni in ghisa
La ghisa è caratterizzata da un’alta inerzia termica, di conseguenza i termosifoni realizzati con questo materiale hanno bisogno di tempo per diventare caldi, ma d’altra parte restano tali a lungo (come minimo un’ora), dopo lo spegnimento.
Di conseguenza, consentono di contenere i consumi di energia e gas e limitare le fasi di accensione, a fronte di un comfort innegabile. Inoltre risultano adatti, proprio la loro peculiarità, alle stanze anche molto ampie. Un altro vantaggio? Questa è la tipologia di caloriferi meno costosa.
C’è però il rovescio della medaglia, nel senso che proprio l’attesa su cui ci siamo soffermati, per qualcuno, può essere un disagio. Soprattutto nei giorni in cui le temperature sono molto basse e si torna a casa infreddoliti. Un altro difetto coincide con la struttura: i termosifoni in ghisa sono molto pesanti e quindi l’installazione si rivela impegnativa.
Non tutti, in più, li apprezzano dal punto di vista estetico. Anche se bisogna ammettere che nei contesti connotati da uno gusto classico, così come quelli arredati in stile industriale, si integrano armoniosamente.