Scegliere la stufa a pellet
La stufa a pellet: come funziona

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Il pellet conviene?
La domanda non può che avere una risposta univoca: il pellet conviene e molto se paragonato ai costi di una stufa comune. Bisogna però considerare che i prezzi del pellet sono in ascesa perché la richiesta è sempre più elevata. Parliamo di numeri: un buona stufa a pellet costa sulle 700 euro, ma impianti in grado di riscaldare più ambienti e di sostituire la caldaia costano molto di più, anche 5000 euro, ai quali bisogna comunque aggiungere il costo di istallazione (circa 500 euro). Comunque, a differenza dei primi modelli, oggi un impianto che funziona con il pellet è spesso un bell’oggetto di arredamento. I produttori utilizzano materiali di qualità, come la ceramica, l’acciaio o la ghisa, i più indicati per questo tipo di stufe. Tornando ai costi, una confezione di pellet da 15 kg ha un prezzo di circa 4 euro, ma è possibile trovarne anche di più economico. Il pellet naturalmente non è tutto uguale e bisogna considerare almeno due parametri per capire se il materiale è di qualità: il contenuto delle ceneri e la quantità di segatura nel sacchetto. Nel primo caso, il pellet tenderà a produrre più fumo; nel secondo caso, molta segatura sta a significare che il materiale tende a sgretolarsi, risultando così meno efficiente. Esistono comunque tre categorie di pellet: la classe A1, quello di qualità più elevata, con un contenuto di ceneri massimo di 0,7%, la classe A2, con un contenuto di ceneri pari all’1,5%, e la classe B, con un contenuto di ceneri molto elevato e non adatto all’uso domestico. Ad ogni modo, queste informazioni sono riportate sull’etichetta posta sul sacchetto, così come il valore relativo al potere calorifero del combustibile, che è un elemento che si calcola in relazione al contenuto dell’acqua presente nei cilindri. Il valore medio di questo dato si assesta attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg. Nella foto stufa apellet Duo di Mcz
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Scegliere la stufa a pellet: La stufa a pellet è un investimento ecologico?
Anche qui la domanda può apparire retorica. Una stufa a pellet, per funzionare, non necessita che siano abbattuti degli alberi, perché il pellet si ricava dagli scarti di lavorazione del legno. Dunque è senz’altro un investimento più ecologico, a patto però che il combustibile sia prodotto in maniera sostenibile. Un abbattimento sconsiderato di alberi per produrre, oltre che la legna, anche il pellet, non può essere considerato ecologico. Alla stessa maniera, se avete a cuore questo aspetto, sinceratevi che i sacchetti che acquistate provengano da fabbriche che hanno effettuato la lavorazione non lontano dalle vostre abitazioni. Come per tutte le merci, anche il pellet, se trasportato attraverso lunghe tratte risulterà essere poco ecologico, poiché la logistica e il trasporto sono attività inquinanti. Inoltre, la filiera produttiva del pellet ha il suo impatto, perché per produrlo è necessario utilizzare macchinari che funzionano ad energia elettrica, la cui creazione immette nell’ambiente CO2. Comunque, bisogna sempre considerare che il pellet è un derivato del legno, materiale sicuramente più sostenibile di altri dato che la sua combustione produce un basso quantitativo di anidride carbonica. In definitiva, non esiste un materiale ecosostenibile al 100%, ma di sicuro il pellet ha un impatto ambientale inferiore rispetto a tutti gli altri combustibili che comunemente usiamo per riscaldare le nostre abitazioni.