Parquet

Parquet in cucina

Parquet in cucina: venite a scoprire come posare un paquet in cucina, le piccole attenzioni fondamentali e le essenze più adatte a questo ambiente

di Redazione

15 luglio 2013

parquet edilaurora

Una soluzione in grande stile

Stiamo pensando alla pavimentazione della nostra cucina e ci servono delle idee? Perché non pensare al legno, caldo, pratico, accogliente e naturale. È la soluzione perfetta. Posare un parquet in cucina non è per nulla un’idea da scartare anzi, altamente opinabile. Certo, saranno necessari alcuni piccoli accorgimenti ma il risultato finale estetico e funzionale sarà sicuramente quello che desiderate. Fondamentale per un buon risultato finale, non valutare unicamente il parquet ma considerarlo nel suo contesto: valutare quindi che la cucina che abbiamo o che stiamo scegliendo, si associ bene sia come toni che come associazioni di materiale. Cerchiamo di non creare ambienti troppo scuri utilizzando un parquet e una cucina dello stesso tono, ma preferiamo una cosa o l’altra, in contrasto. Se scegliamo una cucina scura, preferiamo un parquet chiaro, viceversa cucina chiara su parquet scuro, per enfatizzare colori e linee. In foto: parquet in cucina realizzato da EdilAurora

Parquet in cucina: prefinito o massello?

Nella scelta del parquet per la cucina, rientra anche la domanda di preferenza tipologica: prefinito o massello? La differenza nelle due tipologie di parquet sta nella realizzazione stratigrafica: infatti il massello è costituito da un asse interamente di essenza di legno, ovviamente molto più costoso, mentre il prefinito è costituito da una tavola di supporto di legno meno nobile e una parte di alcuni millimetri di legno di qualità superiore in superficie, l’essenza che da il nome al parquet: iroko, teak o altro. La differenza sta nel fatto che il parquet prefinito si muove meno poiché è incollato su una tavola che limita le dilatazioni. Attenzione però a scegliere un parquet prefinito di buona qualità, perché se la base di supporto è faggio o legni morbidi o scadenti, il discorso cambia radicalmente. In questo caso, il legno più adatto (e non migliore) a un luogo come la cucina, in cui i vapori di cottura e di lavaggio possono facilitare le dilatazioni, è il prefinito di buona qualità, che contrasti maggiormente le dilatazioni. In foto: parquet Gazzotti

Essenze predilette del parquet in cucina

Inoltre, fondamentale per un buon risultato finale e duraturo nel tempo, anche la scelta corretta delle essenze che andremo a impiegare per questo spazio di lavoro, molto particolare. Le essenze preferite in cucina, sono quelle dure: facile e scontata la caduta di oggetto come pentole o utensili, che possano incidere o scalfire le assi. Per ridurre il rischio di ammaccature, è quindi meglio evitare i legni teneri come larice, abete o pino, e quelli di media durezza come ciliegio, noce o teak, ma preferire invece quelli più duri, come il doussiè, l'iroko, il rovere, lo jatoba, il merbau e il frassino.

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