Pavimenti esterni

Pavimenti autobloccanti

Pavimenti autobloccanti: scopriamo insieme come si psano e le tipologie di stili e decori possibili. Pratici, resistenti e carrabili, ottima soluzione per pavimenti esterni

di Redazione

20 luglio 2013

ferraribk autobloccanti

I masselli autobloccanti

Che cos’è una pavimentazione autobloccante? È il risultato della posa affiancata di blocchetti realizzati in calcestruzzo, cotto o pietra, appoggiati su un piano di posa esterno incastrati tra loro solo meccanicamente senza impiego di malte o colle. A posa terminata, un getto di sabbia che finirà nelle fessure tra i blocchi consoliderà tutta la pavimentazione fissandola e rendendola stabile e ferma. Le pavimentazioni in autobloccanti sono impiegate in diversi luoghi, sono carrabili e possono essere poste sia in ambito pubblico sia privato: infatti, piazze, marciapiedi ma anche cortili privati e garage, sempre più spesso sono realizzati con questa tipologia di piastrelle, che non si degrada e non si danneggia facilmente, come ad esempio succede per i massetti in cemento. Sono molto versatili e permettono realizzazioni dalle forme e combinazioni più svariate, tanto da permettere libertà compositiva ad artisti e architetti, per pose anche particolari. Inoltre, la posa è molto semplice, e può essere eseguita sia sul terreno adeguatamente preparato, sia su un massetto realizzato precedentemente. La manutenzione è molto semplice, poiché se un blocco si danneggia, è sufficiente sostituirlo senza problemi né perdite di tempo. In foto: Pavimentazione in autobloccanti Ferraribk, Finitura Adige colore roccia vulcanica

Posa e preparazione del terreno

Posare un pavimento autobloccante è dispendioso unicamente in termini di fatica: infatti, tutto il lavoro consiste nel intervallare i blocchetti, posandoli uno accanto all’altro, per tutta la superficie da rivestire. Tuttavia, la posa è piuttosto semplice e generalmente se complessa, è eseguita con l’aiuto di schemi preparatori per evitare errori di posa compositiva. Preparazione del terreno: la prima fase consiste nello spianare il terreno esistente e prepararlo a ricevere gli autobloccanti. Con un rullo è bene comprimere il terreno affinchè una volta posati non sprofondino. In seguito, si andrà a posare un telo di geotessuto per limitare la crescita dell’erba, di sotto i blocchi, e poi posare uno strato di allettamento con sabbia che sarà perfettamente tirata a piombo. A questo punto, si comincerà la posa, partendo dalla superficie retrostante senza toccare la sabbia livellata: si procederà posando le piastrelle in avanti, camminando su quelle già stabilizzate. Una volta terminata la posa, gli autobloccanti sono fermi tra loro meccanicamente: ora servirà interporre sabbia tra le fessure per terminare correttamente il lavoro e bloccare in maniera fissa tutta la pavimentazione . In foto: Pavimentazione in autobloccanti Ferraribk, finitura Palladio colore luserna

Decori, tipologie formali e stili di pavimenti autobloccanti

Sono davvero tante le tipologie di pavimenti autobloccanti sia in materiale, forma e colore. Tantissime le combinazioni realizzabili e gli stili abbinabili: infatti, si adattano alla perfezione a ogni sorta di ambiente e spazio, dal più rustico al più moderno. Quadrotti lineari e minimali in toni di grigi assemblabili, mattonelle in colore cotto nelle varie sfumature, forme curve e articolate, per realizzazione di schemi di semplice, media e complessa difficoltà compositiva. Infatti, i pavimenti autobloccanti permettono progettazioni di schemi per la loro posa: decori, disegni e cornici permettono di realizzare composizioni di ogni tipo, per soddisfare ogni tipologia di esigenza estetica e formale per dare libero sfogo alla fantasia. In foto: possibilità compositive e tipologie di Ediltosi Autobloccanti

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