Cucine Moderne

La nostra guida completa alla progettazione delle cucine moderne angolari

Le cucine moderne ad angolo possono essere belle, funzionali, ergonomiche; tutto sta nel progettarle secondo i giusti criteri: leggi qua!

di Redazione

24 dicembre 2019

I vantaggi di una cucina ad angolo

I vantaggi di una cucina ad angolo

A prescindere dalla metratura, scegliere una cucina moderna ad angolo comporta una serie di vantaggi. Tanto per cominciare, è possibile sfruttare fino all’ultimo centimetro disponibile; in secondo luogo, una simile soluzione nella maggior parte dei casi permette di utilizzare collegamenti eventualmente già esistenti di acqua, gas e luce, evitando quindi ulteriori interventi (e spese).

E ancora, se un lato della cucina finisce con una penisola, quest’ultima può essere utilizzata come piano snack o come tavolo vero e proprio. Se l’ambiente è ampio, una composizione angolare consente di posizionare al centro il tavolo da pranzo, ottenendo un locale in cui cucinare e anche consumare i pasti.

Le cucine angolari sono ariose, esteticamente dinamiche e vengono ulteriormente valorizzate dall’alternanza di vani chiusi e vani aperti nonché dalla presenza di mensole, scaffalature, pensili, barre portautensili. La libertà di movimento può raggiungere livelli molto alti a patto di fare le scelte giuste. In che senso? State per scoprirlo. Intanto, ecco la cucina Milano di Veneta Cucine.

Lavello e piano cottura: ecco come disporli se la cucina è ad angolo

Lo ribadiamo: nelle cucine ad angolo la libertà di movimento può risultare notevole, ma bisogna creare la composizione giusta. Il principale obiettivo? Compiere pochi spostamenti mentre si preparano i pasti e avere tutto sotto mano.

Nella maggior parte dei casi l’angolo è occupato dal lavello, perché così ai lati si possono posizionare due ripiani per far asciugare e per poggiare le stoviglie ma anche lavorare (tagliare per esempio le verdure). Un lavello a due vasche ben venga, ma se lo spazio risulta ridotto è meglio optare per una sola vasca e uno sgocciolatoio.

Il piano cottura viene collocato nell’angolo più raramente, perché la composizione risulta più complicata (si pensi all’incasso del forno); sarebbe comunque opportuno farlo risultare adiacente alla zona occupata dal lavello, per l’obiettivo sopra spiegato. Preferireste altre soluzioni?

Ebbene, si possono collocare il lavello e il piano cottura sui due lati, quindi a una certa distanza (comunque ridotta), e usare l’angolo come piano lavoro. Oppure si può posizionare l’area operativa in linea, ovvero su un solo lato; l’angolo potrebbe coincidere con l’inizio della penisola e un esempio è questa versione della cucina Fiorella di Arrex.

Quali sono le misure minime di una cucina angolare

Non ci sono misure minime per la cucina angolare e, più in generale, per nessuna cucina. Semplicemente, bisogna conoscere con esattezza le dimensioni del locale e anche le dimensioni standard dei mobili cucina, in modo da rispettare le proporzioni ed evitare brutte sorprese.

Le basi hanno una profondità standard di circa 60 cm, i pensili si assestano sui 35 cm. Sempre in riferimento alle basi, la larghezza è generalmente di 60 cm e l’altezza parte da 83 per arrivare a 100 cm. Per quanto riguarda l’angolo, una delle soluzioni più diffuse consiste con la posa di basi 90x90 cm con 2 ante e interni attrezzati a ripiani o piatti girevoli.

Se la cucina è proprio piccola, si consiglia di optare per un lavabo singolo, ricordando che le sue dimensioni variano dai 45 ai 120 mm. Si tenga sempre presente che ormai è facile che gli standard passino in secondo piano, soprattutto nel caso di cucine su misura. Questo, per chi sceglie composizioni angolari, è un grande vantaggio. In foto una composizione relativa alla cucina Orange Evolution di Snaidero.

I 3 errori da evitare nella progettazione della cucina a L

La cucina a L è piuttosto diffusa, apprezzata sia per l’estetica che per la funzionalità. Ma per avere in tal senso il massimo dei risultati bisogna evitare i seguenti errori:

Definire un progetto che non preveda la creazione di un triangolo operativo composto dalla zona cottura, dalla zona lavaggio e dalla zona conservazione (cioè quella in cui si colloca il frigorifero). Il triangolo è fondamentale, perché si traduce in un elevato livello di ergonomia e permette di risparmiare sia tempo che fatica.

Se una “gamba” della L coincide con una penisola, trascurare l’illuminazione di quest’ultima. Qualunque sia la sua funzione, la penisola deve risultare perfettamente visibile. Le soluzioni migliori? Piccole lampade a sospensione, una accanto all’altra; una più grande lampada sospesa oppure dei faretti led.

Sbaglia, inoltre, chi non prende nemmeno in considerazione i cestelli estraibili: sono un ottimo modo per sfruttare al massimo l’angolo; ruotano, si estraggono facilmente e permettono di raggiungere in pochi istanti anche gli oggetti finiti in fondo al mobile. In foto una configurazione a L relativa alla cucina Kaleidos di Febal Casa.

Naviga per: